Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 21 Agosto 2013
Bar e ristoranti in crisi con la nuova 38
Tra Piantedo e Delebio le attività registrano cali tra il 30 e il 60 per cento nei fine settimana
Ridotto il passaggio di turisti c’è chi valuta strategie alternative e chi teme di dover licenziare
Il commercio tra Piantedo e Delebio soffre, almeno per adesso, a quasi tre settimane dall’apertura della nuova statale 38, ma tutti sperano in un rieliquilibrio, come successe trent’anni fa con la nuova superstrada del Lago, che all’inizio mise in ginocchio l’economia dei centri abitati della sponda orientale.I più penalizzati dall’apertura al traffico della nuova super sono i bar, i ristoranti, le stazioni di servizio, che prima potevano beneficiare del passaggio di molte auto e mezzi pesanti, ora dirottati, in tutto o in parte sulla nuova strada a quattro corsie. Al ristorante-pizzeria “Il Terziere” di Andalo il calo del giro d’affari è pesante, soprattutto nei weekend: «Nei giorni feriali ci salviamo, ci sono i lavoratori che continuano a venire da noi per la pausa pranzo - dice il responsabile dell’esercizio pubblico Giuseppe Gotti - va molto male, invece il sabato e la domenica in cui registriamo il 60% in meno di clientela al bar e il 50% al ristorante. Purtroppo è venuto a mancare il passaggio dei turisti che preferiscono passare dalla nuova 38 e noi, ovviamente veniamo tagliati fuori»
Anche allo spazio vendita della Latteria di Delebio, il direttore Marco Deghi e suoi collaboratori stanno monitorando con attenzione il dopo superstrada: «Eravamo perfettamente consci del fatto che la super avrebbe portato ripercussioni negative, soprattutto all’inizio - così dalla Latteria - e infatti nella prima settimana c’è stato un calo delle vendite del 30%, rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre la seconda settimana la discesa si è fermata al 4%. Questo ci fa pensare che magari chi ci conosce abbia scelto di tornare comunque, visto che sulla vecchia strada adesso si viaggia meglio, ma in ogni caso, abbiamo già pensato ad un potenziamento del punto vendita di Postalesio, che potrà intercettare i clienti che non passano più da Delebio centro».
Le realtà più grandi, dunque, cercano di correre ai ripari, ma per le imprese a gestione famigliare o poco più, già colpite dalla crisi, il colpo non è facile da evitare. Qualcuno chiude, altri potrebbero arrivare a licenziare i dipendenti. Graziano Garolini fa il benzinaio da quarant’anno e da quindici gestisce la stazione Eni di Piantedo, la prima della Valtellina. «Per capire quale sarà il reale impatto della nuova superstrada dovremo aspettare settembre, perché adesso la maggior parte dei camion è fermo, ma non mi aspetto nulla di buono, per noi, come per altri settori visto che la gente deve pagare il mutuo che ha fatto per le vacanze e la crisi si farà sentire ancora di più. In queste settimane abbiamo perso i clienti del bar, tant’è la mattina ritardiamo l’apertura di un’ora e se le cose non miglioreranno dovremo lasciare a casa qualcuno». Non sono ancora arrivati ai tagli alla gelateria “Lady ice” di Rogolo, affacciata sulla statale, ma anche qui tira una brutta aria. «Nel weekend dal passaggio dei turisti arrivava la maggior parte della nostra clientela - osserva Giulia Scaramella, figlia della titolare - adesso il sabato e la domenica siamo qui a girare i pollici per la maggior parte del tempo, anche da noi direi che, rispetto a prima, c’è stato un calo del 50%, speriamo in un miglioramento».
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