Anche i bancari del territorio lecchese sono pronti a scioperare il prossimo 31 ottobre in occasione della giornata mondiale del risparmio.
A livello nazionale l’Abi, l’associazione delle banche italiane, ha deciso di dare il via a un’ennesima sforbiciata ai costi fissi cominciando dal basso e quindi ha disdettato unilateralmente il contratto nazionale dei bancari con dieci mesi di anticipo. Questo significa che gli addetti del settore dovranno rivedere nuovamente al ribasso i propri salari e si annuncia l’ennesimo taglio: si parla di 40 mila esuberi nei prossimi anni su un totale di 330 mila addetti.
Dall’Abi hanno fatto sapere che la disdetta è una misura prudenziale perché vista la complessità dello scenario bisogna mettersi subito all’opera per la realizzazione di un nuovo contratto che sappia rispondere nei prossimi dieci mesi alle mutate esigenze organizzative e del lavoro. Ma la lettura della Fiba Cisl è diversa: «Vanno in fumo 15 anni di concertazione e la risposta della categoria è lo sciopero», annunciato ma non ancora proclamato per il prossimo 31 ottobre. Anche sul territorio l’esasperazione dei lavoratori del settore ha raggiunto livelli mai visti in passato: «Specialmente in un territorio come Lecco c’è stato un alleggerimento delle reti commerciali e una riduzione degli addetti notevole - dice Assunta Bonfanti della Cisl - Alcuni sportelli hanno chiuso e anche quelli rimasti hanno sempre meno personale. Chi è rimasto ha sempre più responsabilità, anche per via dell’introduzione della norma antiriciclaggio, e perché deve mantenere un presidio costante degli uffici, ma questo con una contrazione dei diritti sindacali e salariali. I dipendenti, specialmente coloro che stanno a livelli bassi, sono davvero preoccupati per il loro futuro e sono anche piuttosto indispettiti».
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