«Banca Popolare di Sondrio
modello collaudato, ora a rischio»
Sabato 18 aprile l’assemblea dei soci della banca valtellinese: vertici dell’istituto preoccupati dalla riforma. Forte crescita dell’utile, aumenta il dividendo
Un 2014 straordinario quello della Banca Popolare di Sondrio e che oggi sarà presentato al Pentagono di Sondrio all’assemblea dei soci.
L’esame della Bce
Da novembre l’istituto valtellinese è tra le banche europee che sono controllate dalla Banca centrale europea. Un traguardo che ha comportato il superamento degli stress test. Un lungo lavoro di revisione delle procedure di analisi del credito che la Popolare di Sondrio ha superato a pieni voti, forte del successo dell’aumento di capitale sottoscritto l’anno scorso dai soci. E di un esercizio che ha chiuso con un utile netto di 115,2 milioni di euro, in incremento del 117% rispetto al 2013, e con una proposta di dividendo di 0,060 euro (l’anno precedente era di 0,050 euro).
Il presidente della Popolare di Sondrio, Francesco Venosta, e il consigliere delegato, Mario Alberto Pedranzini, sono soddisfatti dei risultati oggi al vaglio dei soci. E consapevoli delle sfide che ancora attendono il consiglio d’amministrazione.
Alla vigilia dell’assemblea, Venosta e Pedranzini ricordano la crisi che ha colpito il sistema finanziario: «Perdite anche gravose contabilizzate da diverse banche, significative per dimensione e tradizione, sono espressione delle criticità delle dinamiche economiche, soprattutto in termini di deterioramento della qualità del credito; d’altro canto avvalorano ulteriormente il brillante risultato conseguito dalla Sondrio».
Il buon risultato dell’esercizio 2014 che radici ha? «La coerenza nel tempo delle linee d’azione, la validità del modo di “fare banca”, il costante supporto finanziario a famiglie e imprese hanno consentito, tra l’altro, al Gruppo bancario di proseguire la mirata espansione territoriale continuando nella politica di assunzione di giovani leve. La rete territoriale si componeva, a fine anno, di 348 filiali, con un incremento nei 12 mesi di 10 unità».
Le indicazioni sugli accantonamenti e sulla patrimonializzazione da parte della vigilanza europea, non sembra abbiano penalizzato il risultato. «La redditività, oggi più di ieri, è elemento indispensabile per rafforzare il patrimonio tramite l’autofinanziamento, quindi soddisfare i rigorosi limiti correlati alle attività di rischio imposti dalla Bce. Pure con tali “vincoli” Banca Popolare di Sondrio ha destinato, in continuità con quanto fatto nei 144 anni della sua storia, quota dell’utile conseguito a pagamento del dividendo. Dividendo in crescita rispetto all’esercizio precedente e corrisposto, in ragione dell’aumento di capita della scorsa estate, su un numero maggiore di azioni».
La riforma delle popolari approvata dal governo Renzi rischia di interrompere una esperienza ultracentenaria e di imporre scelte anche sul fronte delle fusioni? «Il collaudato modello di sviluppo che, sorretto da un personale preparato e coeso ha consentito al nostro Gruppo conseguire ottimi livelli di efficienza a vantaggio della clientela e della produttività, è atteso proseguire senza soluzione di continuità anche alla luce del provvedimento, ora legge dello Stato, che rischia di cancellare 150 anni di storia del credito popolare in Italia».
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