Cronaca / Valsassina
Venerdì 13 Dicembre 2013
Ballabio: alta qualità
per crescere all’estero
La Minutex è stata promossa dai tecnici europei - «Una grande lavoro che ha coinvolto tutta la ditta»
Dopo due anni e mezzo di intenso lavoro fra revisioni, burocrazia e costi economici, in questi giorni proprietari e dipendenti della Minutex di Ballabio hanno festeggiato una tappa da pionieri nell’ottenimento della certificazione europea necessaria per una nuova spinta competitiva.
L’azienda, 32 dipendenti, fondata mezzo secolo fa da Gianfranco Paroli, produce minuterie metalliche per il legno e la nuova certificazione di tre famiglie di prodotti, tre tipologie di giunzioni per il legno, ora dà all’impresa guidata da Enrica Donisetti, moglie del fondatore scomparso, e dai due figli Fausto e Antonello Paroli un vantaggio competitivo da cui ora parte una nuova ricerca di mercati esteri.
A raccontare com’è andata è il responsabile R&D Claudio Arrigoni Neri che, spiega, ha potuto ottenere «la prima certificazione del genere in provincia di Lecco grazie alla continua assistenza degli esperti di Api Lecco».
L’obiettivo, dice, «era marcare i nostri prodotti, totalmente made in Italy, come fanno i nostri concorrenti esteri con una marcatura Ce per la quale però l’Italia non è attrezzata con un proprio ente certificatore».
Il primo passo è stato contattare il Consiglio superiore dei Lavori pubblici per sentirsi dire che per continuare bisognava cercare un ente certificatore, uno qualsiasi a scelta dell’impresa, in un Paese europeo. E alla fine i Paesi grazie ai quali l’operazione è andata in porto sono stati due, la Danimarca attraverso “Eta Danmark” e la Repubblica Ceca con l’ente Tzus di Praga.
«Per fortuna – dice – col Politecnico di Milano abbiamo potuto fare tutta la serie di test necessari per fornire la documentazione utile al rilascio del benestare tecnico europeo, ottenuto il quale il secondo ente di controllo è venuto in fabbrica a verificare che tutte le direttive fossero rispettare in sede di produzione».
E’ stato, in definitiva, un grande lavoro, durante il quale l’azienda ha dovuto revisionare tutte le procedure di controllo e fabbricazione, istruendo il personale e cambiando la modulistica interna.
«Oggi – spiega Arrigoni – ciò che per noi cambia è il fatto che a livello italiano siamo sullo stesso piano dei commercianti di prodotti stranieri, soprattutto tedeschi, che già erano in possesso della certificazione ma, soprattutto, ora possiamo lavorare con l’ufficio estero di Api per proporci direttamente sui mercati esteri».
L’obiettivo è far crescere quella quota del 10% di mercato estero che oggi l’azienda raggiunge direttamente, mentre il mercato interno tiene «grazie alla nostra innovazione – dice il dirigente – con cui riusciamo a introdurre articoli e, fino ad oggi, quattro brevetti coperti in Italia ma per i quali ci prepariamo alla brevettazione internazionale di articoli tuttavia esclusi dalla nuova certificazione».
Con quest’ultima, invece, spiega che l’azienda vuole «sviluppare la commercializzazione con fiere o B2B, stiamo cercando di studiare con l’associazione un piano che vada bene per noi. Pensiamo tuttavia a un estero vicino, ci interessa molto la Germania».
© RIPRODUZIONE RISERVATA