Cronaca / Lecco città
Lunedì 27 Aprile 2015
Azzoni: «Nei ricambi meccanici
difficile mantenere i margini»
«Sono molto dubbioso sul fatto che ci sia ripresa, posto che, al di là della crisi, a Lecco continuano ad esserci eccellenze
Quello della “Ditta Luigi Azzoni” di Lecco, storica azienda locale che distribuisce ricambi per il settore metalmeccanico, è un osservatorio particolare sull’andamento dell’economia e dei consumi, in grado di misurare gli acquisti per molti settori dell’industria in Italia e in Europa, dove esporta.
Giulio Azzoni ci spiega che il suo punto di osservazione per capire come stanno andando le cose a livello generale sono le dinamiche europee dei prezzi.
«Sono molto dubbioso sul fatto che ci sia ripresa – dice l’imprenditore -. Posto che, al di là della crisi, a Lecco continuano ad esserci eccellenze che portano avanti bene e i loro mercati, chi invece è in difficoltà sta sempre peggio e situazioni simili ce ne sono davvero tane. Ma ad essere negativo è il mercato europeo industriale che è investito da un calo generale dei prezzi come conseguenza della mancanza di domanda e quindi di vendite».
Una dinamica iniziata dalla metà del 2014 «e che nel nostro lavoro – spiega Azzoni - vediamo che dopo essere partita dai Paesi del Nord Europa, Germania compresa, è ancora in corso. In Germania in alcuni settori i prezzi sono scesi in modo rilevante, segno di mancanza di mercato che però non porta a una minor produzione e quindi a minor disponibilità di merci con conseguente aumento dei prezzi. Accade il contrario. Osserviamo anche che in Italia qualcuno tenta di recuperare marginalità sul mercato interno puntando su ordini a prezzi attuali e confidando nei rumors che dicono che a breve magari aumenteranno».
Scommesse, quindi, che non è detto si verifichino. Azzoni spiega di aver scelto («per fortuna abbiamo potuto farlo», dice) di non farsi coinvolgere in questa dinamica. «Noi – spiega – non stiamo andando male. Abbiamo perso una parte di mercato straniero, in Nord Europa, perché abbiamo scelto di non abbassare i prezzi. Se non ho una certa marginalità non vendo, perché sono convinto che risaliranno, abbiamo già visto altre dinamiche di crisi e ripartenza in cui si allungano i tempi di consegna e nel frattempo i prezzi in Europa risalgono. Io ho pagato una certa cifra per le mie forniture e se non ho una certa marginalità non vendo».
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