Cronaca / Circondario
Mercoledì 15 Ottobre 2014
Attenti a furti e truffe
Il “decalogo” dei carabinieri
Gli ultimi due colpi a Vercurago e a Torre de’ Busi messi a segno da finti tecnici
I consigli? «Attenzione, non fate entrare nessuno. E se avete sospetti, telefonate»
Furti e truffe a raffica nel Calolziese. E arriva il decalogo dei carabinieri. I malviventi, dopo aver imperversato nella parte bassa della provincia, Meratese e Casatese in testa, con qualche piccola puntata nell’Oggionese, hanno cambiato zona e si sono concentrati a Vercurago e Torre dè Busi.
A quanto pare sono gli stessi che hanno colpito nei mesi scorsi a Calco e Oggiono, utilizzando la scusa della presenza del mercurio nell’acqua. Si presentano ben vestiti e con la parlantina sciolta, a volte con indumenti che sembrano far parte di una divisa o da lavoro e convincono soprattutto le persone meno accorte, gli anziani in particolare, ad aprire la porta di casa.
Una volta dentro hanno gioco facile nel distrarli, nel farsi consegnare beni e gioielli o nel rubarli dopo aver frugato nelle abitazioni. Come detto, nel caso di Vercurago e Torre dè Busi si sono presentati come addetti dell’acquedotto mandati per controllare la qualità dell’acqua perché ci sarebbe una fantomatica contaminazione da mercurio.
I carabinieri rivolgono un appello a chiunque abbia indicazioni utili, ci si può rivolgere alla stazione di Calolziocorte al numero 0341-641069, o contattare il comando provinciale di Lecco chiamando il 112 o il fisso 0341.2621.
Intanto il comando provinciale ha diramato una sorta di piccolo decalogo per difendersi dalle truffe, con il motto che la prevenzione è la miglior difesa.
I militari consigliano di non fidarsi delle apparenze, i truffatori si presentano vestiti in modo distinto, eleganti e molto gentili, dicono di essere dei funzionari delle poste, dell’Inps, di associazioni di beneficenza, di fornitori di acqua, luce, gas o fingono di essere un poliziotto o un carabiniere.
Il consiglio è «di non aprire agli sconosciuti e non farli entrare, non mandare i bambini ad aprire la porta, di farsi consegnare i pacchi fuori casa, di farsi mostrare il tesserino e controllare con l’ente di appartenenza».
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