Cronaca / Circondario
Lunedì 06 Aprile 2015
Artigiani e giovani
espongono al Salone
Sette micro imprese lecchesi parteciperanno alla rassegna milanese dedicata a mobile e arredo
Paolo Galbiati: «Offerta alle aziende un’opportunità di partecipare ad una vetrina mondiale»
Sette aziende lecchesi hanno “vinto” la Design Competition con cui, affiancando giovani designer, si sono ritagliate uno spazio di partecipazione al Salone del mobile. Il concorso, intitolato “Dal tavolo alla tavola”, è stato promosso dalla Regione insieme all’Associazione per il Disegno industriale e a Federlegnoarredo.
Ne sono usciti 37 progetti con la realizzazione di altrettanti prototipi. Di questi, sette sono di aziende lecchesi quasi tutte assistite da Paolo Galbiati che come loro consulente le ha prima informate e poi sensibilizzate su quella che, ci spiega Galbiati, «è un’ottima opportunità per piccole imprese, in difficoltà di mercato ma che legandosi a giovani designer ora hanno ottenuto un canale efficace per entrare al Salone del mobile».
Queste le sette lecchesi: “Rotta lamiere” di Lecco, col candelabro “Adamo ed Eva” disegnato da Emanuela Loda e Daniela Delbono; Filofiori di Galbiate, con due prodotti: il set di oggetti le “Briccole in tavola” dei designer Emanuela Gotuzzo, Ilaria Guaglianone e Riccardo Manzoni e Pexo, borsa shopper per alimenti disegnata da Stefania Ruggiero e Clelia Felici; Promev di Lecco con la bottiglia speciale per avere acqua sempre frizzante “C2PO” disegnata da Matteo Briccola e Mauro Bergamaschi; la Carrozzeria Sironi di Sergio e Enrico, con “Chips chair e Straws table”, una poltrona e un tavolo progettati da Luca Ostini; Tamil di Monte Marenzo col gioco educativo “Cibo ovunque” disegnata da Marta Lo Bianco e Laura Fracasso col tutor Bernardo Corbellini; il Laboratorio Artistico Jean Baptiste di Bernocco con i contenitori ermetici in plastica della collezione “I viaggi straordinari del container” disegnati da Carmelo Zocco; il fabbro Gabriele Manzoni, di Perlasco, che presenta “Wood”, un super-chiosco innovativo progettato da Martina Carantani, Diego Vezzola e Matteo Migliorati.
«Mi sono confrontato più volte – dice Sergio Sironi – col giovane Luca Ostini che aveva presentato due prodotti, un tavolo e una poltrona, che richiamavano rispettivamente un bicchiere con delle cannucce e la confezione di patatine da fast food. Una bella idea – aggiunge – ma da modificare nei materiali e altro, con un lunghissimo lavoro artigianale di prototipazione, di prove, scarti e rifacimenti. Col ragazzo è stato un bel confronto per superare gli ostacoli fra disegno, che non volevamo stravolgere, e nostra realizzazione artigiana».
Dal prototipo alla commercializzazione «si vedrà – dice Sironi – sono due oggetti molto belli e molto costosi se fatti manualmente. Vedremo le reazioni al Salone».
Il chiosco di Gabriele Manzoni è stato altrettanto impegnativo, inoltro «è uscito dal budget massimo di 10mila euro concesso dalla Regione, quindi – aggiunge – confidiamo di trovare riscontro di vendita per un prodotto bello e impegnativo che, in base al prototipo, richiede adeguato spazio di utilizzo. Ma con qualche modifica – aggiunge – può essere un gazebo per campi da golf, o pensilina per fermata d’autobus in zone di montagna. La linea è bella, sono professionalmente soddisfatto anche per la collaborazione per le parti in legno con la segheria della Valsassina di Pierino Denti».
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