Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Settembre 2013
Area artigianale, ecco i rimborsi
Ora si può partire
Se non proprio quello che avrebbero desiderato - 600 euro al metro quadrato -, i proprietari dei terreni espropriati a Livigno dal Comune nel 2004 per realizzare l’area artigianale, hanno ottenuto il quadruplo di quello che offriva il Comune, passando da 63 euro al metro quadrato a 220 euro, stabiliti dal tribunale di Sondrio.
Che si tratti di una storia vecchia lo dimostra anche il fatto che il Comune di Livigno nel 2004 aveva stabilito di liquidarli con 110mila lire (63 euro) al metro quadrato al momento dell’esproprio dei terreni nella embrionale zona artigianale verso il Camino. I proprietari, che non hanno accettato l’offerta, hanno replicato “sparando” alto, chiedendo al metro quadrato dieci volte quanto offriva il Comune. Quasi dieci anni dopo i ricorsi, il tribunale di Sondrio ha chiuso la vicenda. Un aumento di spesa imprevisto per il Comune, che nel consiglio comunale in programma lunedì prossimo alle 14 sarà costretto ad apportare un debito fuori bilancio per avere a disposizione i 2 milioni e 200mila euro che occorrono per pagare quei terreni espropriati, circa 15mila metri quadrati su un totale di 30mila dell’area.
Ma il sindaco Damiano Bormolini fa buon viso a cattivo gioco: «Dopo questo grado di giudizio, non ci potranno più essere ricorsi e quindi, almeno, adesso l’area artigianale potrà partire. Quella cifra offerta al momento dell’esproprio (sindaco LIonello Silvestri, con Bormolini nel gruppo) era stata stabilita da una commissione provinciale espropri». È abbastanza ottimista anche Mauro Longa, presidente della Cooperativa Artigiani di Livigno, fondata nel ’97 quando si iniziò a parlare concretamente della realizzazione dell’area artigianale in zona Forcola che, però, vede un altro scoglio da superare. «Adesso ci manca ancora l’acquisizione del terreno di un privato che prima sembrava intenzionato a realizzare l’opera, invece poi ha cambiato idea. Non dovrebbero esserci problemi perché l’area è già lottizzata. Non ci fosse stato questo inghippo, già il mese scorso avremmo trovato l’accordo con Comune per il progetto definitivo dell’opera, realizzato nel 2007».
La Cooperativa inizialmente era formata da una quarantina di soci, ora si è ridotta a meno di una decina: «Ma in tanti, una volta che partiranno i lavori, torneranno - afferma Longa -, perché attualmente sono in affitto. Ovviamente in tutti questi anni c’è chi ha trovato soluzioni alternative. Credo che prima dell’autunno potremo riuscire a partire con i lavori per la messa in sicurezza della zona con la realizzazione di un vallo. Opere che termineranno in un anno, poi, secondo il progetto, sorgeranno 23 capannoni».
Sulla cifra ottenuta dagli espropriati Longa ha la sua idea: «Mi sembra eccessiva - conclude -, che non tiene conto del momento del mercato. Anche recentemente la nostra cooperativa ha acquistato terreni a 70-80 euro il metro quadrato, molto meno di quanto incasseranno gli espropriati».
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