Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 02 Gennaio 2014
Aquila reale ferita
ritrovata dai bambini
Insolita scoperta sulla storica mulattiera da Grom alla Valgrosina - Seguendo la corsa del cane, scovato il volatile ai piedi di un abete
Un’aquila reale è senza dubbio un regalo di Natale alquanto originale. Raccontare di averlo ricevuto sembra solo frutto di fantasia, invece è realmente capitato a quattro cuginetti grosini.
Il giorno di Santo Stefano hanno trovato un esemplare di aquila reale ferito a un’ala che non riusciva più a volare.
Senza il loro aiuto molto probabilmente sarebbe morto, oppure diventato un facile bocconcino per i predatori.
Dopo pranzo i cuginetti, accompagnati dai genitori, avevano deciso di incamminarsi sulla mulattiera storica che da Grom porta allo Storile in Valgrosina. Un percorso con pendenze dolci, soprattutto sempre baciato dal sole, particolare non indifferente in questo periodo della stagione.
Una salita dai 950 metri di Grom senza la presunzione di arrivare ai 2741 metri dello Storile, l’ideale per smaltire gli eccessi alimentari del Natale, ma quella che avrebbe dovuto essere una normale passeggiata si è trasformata in un incontro ravvicinato straordinario. A quota 1300 metri, una mezz’oretta di cammino dopo la partenza, il cane che li accompagnava al guinzaglio ha dato ripetuti segnali di insofferenza: aveva fiutato qualcosa e voleva seguire l’istinto.
I ripetuti tentativi hanno convinto il padrone a lasciarlo libero, ma i cuginetti sono riusciti a seguirlo fra rovi e dirupi. L’olfatto non aveva tradito il cane, che ha terminato la sua corsa davanti a un anfratto ai piedi di un abete. Proprio in quel luogo c’è stata l’eccezionale scoperta: un grande volatile dal piumaggio nero con striature bianche si adagiava maestoso sul letto di aghi di pieno.
«È un cucciolo di aquila e sta morendo, dobbiamo subito portalo via da qui» è stata la prima reazione di fronte a quell’animale fradicio e infreddolito, inzuppato di acqua. Ormai l’oscurità era scesa - erano le 17.30 -, c’era da fare rientro a casa. Lasciare l’animale nel bosco equivaleva a una condanna a morte quindi, una volta giunti a casa, è stata avvisata del ritrovamento la Polizia provinciale, servizio caccia.
Quando gli agenti sono giunti sul posto un’ora dopo la segnalazione, l’aquila non dava segni di vita. In seguito si è lentamente mossa prima di essere portata al centro di recupero animali selvatici di Ponte, tappa finale di questa favola di Natale. Una storia reale, come l’aquila, esemplare di 4 anni, ritrovata dal cane sul percorso della Grande Guerra, dopo essere probabilmente schiantatasi sulle rocce e feritasi causa maltempo.
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