Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 30 Agosto 2013
Aquagranda in cerca di un futuro
Scendono in campo i commercianti
Il presidente dell’Atc di Livigno, Sergio Livoti, ha già coinvolto il sindaco
«Si tratta di un percorso lungo, ci devono garantire una soluzione temporanea
Sono i rappresentanti dell’Atc (Associazione Turismo e Commercio) di Livigno i primi a scendere in campo disposti a mettersi in gioco per salvare il futuro di Aquagranda. Mercoledì sera il direttivo dell’associazione, guidata da Giorgio Livoti si è ritrovato e, tra gli altri argomenti di discussione, ha affrontato anche il delicato tema legato all’imminente chiusura del regno del benessere del Piccolo Tibet. La Livigno spa, società che gestisce la struttura, ha infatti comunicato al Comune di voler chiudere i battenti.
«Come già accaduto tre anni fa - ha specificato Livoti - quando le difficoltà hanno investito la prima società (la Swing Planet Aquagranda che si occupò della struttura per pochi mesi), la nostra associazione ha ribadito la propria disponibilità a impegnarsi per garantire un futuro alla struttura. Condizione essenziale, però, la partecipazione dell’amministrazione comunale».
L’obiettivo, ancora da studiare e da approfondire, è quello di costituire un’associazione di imprenditori locali per gestire la struttura, idea tra l’altro già ampiamente caldeggiata dal sindaco Bormolini. «Le realtà esterne - ha sottolineato Livoti - difficilmente si integrano con Livigno e le sue peculiarità». Tanta disponibilità da parte di Livoti ma anche una certezza: «Non abbiamo la bacchetta magica - ha commentato -. Occorrerà approfondire tutti i risvolti della vicenda: non intravedo una soluzione a breve sia dal punto di vista legale sia per la tempistica necessaria a costituire, eventualmente, una nuova società».
Ci vorranno probabilmente dei mesi, quindi, per vedere delineata una nuova gestione che si occupi di valorizzare al meglio il centro benessere integrato più vasto d’Europa. «Speriamo - ha auspicato Livoti - che si riesca a trovare una soluzione nel breve periodo e che sia possibile creare un gruppo di imprenditori di Livigno interessati a impegnarsi direttamente nell’Aquagranda. Difficile, ad oggi, ipotizzare tempi e scenari futuri».
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