Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 30 Settembre 2013
Annone: Riva Acciaio è ripartita
Tra gli operai restano i timori
Alla Riva Acciaio lunedì 30 settembre il primo turno ha attaccato a lavorare di buon’ ora
Alla Riva Acciaio lunedì 30 settembre il primo turno ha attaccato a lavorare di buon ora.
I capi reparto hanno acceso le linee produttive, proseguendo quello che avevano interrotto poco più di due settimane fa: la produzione delle reti elettrosaldate destinate all’edilizia.
E poi nel pomeriggio ecco pronta la squadra del secondo turno, felice di rientrare in azienda, alla Riva Acciaio di Annone. La materia prima per il momento c’è, anche se nei prossimi giorni è possibile che le linee dovranno rallentare un poco, per dare il tempo all’acciaieria di Verona di produrre i fili metallici per tutti gli stabilimenti del gruppo. Per il momento i 54 dipendenti sono rientrati tutti in azienda, senza fare ricorso alla solidarietà, anche se, secondo il sindacato, non è ancora il momento di cantare vittoria: «La Riva Acciaio non è stata commissariata ed è la famiglia Riva, indirettamente, a gestire l’attività industriale – commenta Rino Maisto della Fiom – questo un po’ ci preoccupa perché la proprietà potrebbe decidere un altro stop in qualsiasi momento, magari per tutelarsi dagli sviluppi dell’indagine di Taranto».
Insomma, per i sindacalisti, i dipendenti sono ancora sotto tiro. Il pericolo non è scampato, nonostante venerdì il ministro dello Sviluppo , Flavio Zanonato avesse trovato una soluzione che ha messo tutti d’accordo sul punto più spinoso: l’uso della liquidità. Sia quella bloccata dal sequestro, sia quella che affluirà al gruppo in base ai crediti esistenti. In sostanza, per i crediti si è concordato che man mano che diverranno liquidità, saranno finalizzati al prosieguo dell’attività delle aziende di Riva Acciaio. Invece per i soldi già sequestrati in quanto trovati dalla Guardia di Finanza sui conti correnti, circa 60 milioni, si è concordato che siano anch’essi finalizzati all’operatività aziendale ma accompagnati da un piano di accantonamento di pari importo che il gruppo Riva predisporrà nei prossimi giorni. I 60 milioni saranno gestiti da Mario Taganelli, il custode-amministratore giudiziario nominato dal gip, che li concederà alla Riva Acciaio ora che quest’ultima ha firmato un accordo per la restituzione all’amministrazione giudiziaria per mezzo di una fideiussione garantita da tre banche.
«Per quanto riguarda il pagamento dello stipendio di settembre, ma soprattutto per quanto concerne le garanzie di continuità e stabilità del gruppo Riva – conclude Maisto – se ne parlerà in Confindustria mercoledì 2 ottobre con la proprietà nel corso di un incontro che servirà anche per prorogare il contratto di solidarietà, nonostante al momento i dipendenti non stiano facendo ricorso all’ammortizzatore sociale».
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