Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 19 Settembre 2013
Annone, alla Riva
operai, rabbia e dolore
ma si spera ancora
Davanti ai cancelli sconsolati, la ditta resta chiusa
«Mia moglie morta, io e tre figli senza certezze»
Il sindaco: «Vicenda surreale, si trovi la soluzione»
Annone - L’aria è pesante, fuori dai cancelli della Riva Acciaio di Annone. I lavoratori, rimasti spiazzati e increduli dinanzi alla decisione della proprietà di chiudere lo stabilimento brianzolo in risposta al sequestro disposto dalla magistratura, ieri si sono radunati per urlare le loro preoccupazioni.
«Siamo tutti nella stessa situazione – commenta Giulio Calò - con il mutuo e le bollette da pagare. Mia moglie ha appena trovato un contratto trimestrale e questo mi permette di dire che sono uno di quelli messi meglio. Ma siamo senza stipendio e l’abbiamo saputo dalla sera alla mattina».
Orazio Tedesco non si scompone, ma la sua situazione è da pelle d’oca. «Mia moglie è morta qualche mese fa e ora a casa siamo io e i miei tre figli, che non hanno alcuna certezza lavorativa, oltre a tre nipotini».
Gli ultimi sviluppi della situazione e tutti i pareri dei lavoratori, negli ampi servizi su “La Provincia di Lecco” in edicola venerdì 20 settembre.
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