Cronaca / Circondario
Domenica 05 Ottobre 2014
Ancora Cornizzolo day
«Per dire basta cave
e viva il nostro monte»
Non c’era il pienone ma tanti sono saliti in vetta
Il sindaco di Civate: «Vinta la battaglia
contro nuovi scavi, ma resteremo in allerta»
Il “Cornizzolo day” ha mantenuto la promessa: la partecipazione non è mancata all’edizione 2014, la prima in pieno autunno (e con il meteo inizialmente incerto); non c’è stata la folla degli anni in cui la minaccia d’escavazione era pressante, ma lo stand del “Coordinamento ambientale” – con materiali informativi anche sul trend dell’industria del cemento - i discorsi dei sindaci e persino l’omelia di padre Giuseppe Oltolina hanno tenuto desta l’attenzione sul problema: il piano cave provinciale, «sta per affrontare lo scoglio della Regione», come ha ricordato il sindaco di Civate, Baldassare Mauri.
«Liberi dall’incubo»
Il piano include la scheda inerente la riserva estrattiva presente sul Cornizzolo e l’iter di richiesta della multinazionale Holcim, la cui nuova cava è stata infine esclusa, nel febbraio scorso, dal consiglio provinciale: è progettata sopra San Pietro al Monte.
«L’auspicio – ha detto Mauri – è che dal “Cornizzolo day” 2015 noi tutti si possa essere qui per festeggiare e celebrare il nostro amore per la natura, liberi dalla minaccia dell’escavazione; per intanto, invece, l’attenzione deve restare alta; non possiamo ancora abbassare la guardia».
Il sindaco di Civate ha tracciato la strategia: «Il nostro prossimo passo, come amministratori della “Cintura del Cornizzolo” – ha annunciato ieri – sarà la richiesta di un’audizione alla commissione regionale per l’Ambiente, per far presenti le nostre ragioni e sostenere nuovamente la tesi su cui non cambieremo mai idea: il Cornizzolo non dovrà più essere oggetto d’escavazione, né adesso né in futuro». Infatti, i partecipanti alla manifestazione sono stati accolti ieri in vetta dagli striscioni: «Una montagna per sempre». Il sindaco di Suello, Carlo Valsecchi, ha preso a propria volta la parola: «Suello proviene da un passato di battaglie per la tutela del territorio: ora si è raggiunto il grande risultato di dire no ad altre escavazioni e di ciò dobbiamo ringraziare anche gli uomini che trent’anni fa hanno compreso per primi la necessità di una linea netta tra il lavoro sacrosanto, il benessere economico, ma anche l compromesso con la natura, che va fissato e rispettato».
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