Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 12 Marzo 2014
«Abbiamo ucciso noi
Vittorio Arrigoni»
Una nuova rivendicazione a quasi tre anni dal rapimento e dall’assassinio a Gaza dell’attivista di Bulciago
La cellula palestinese vicina ad Al Quaeda: «Fraternizzava con donne musulmane e spionaggio»
Bulciago - «Abbiamo ucciso noi Vittorio Arrigoni»: a quasi tre anni dal rapimento e dall’assassinio a Gaza dell’attivista – figlio del sindaco, Egidia Beretta – una nuova rivendicazione scuote la comunità internazionale.
La matrice del delitto cambia lievemente, ma sostanzialmente: sempre palestinese e salafita, stavolta però quaedista, cioè vicina alla temutissima organizzazione terroristica Al Quaeda. Ad autoaccusarsi è Abu Baker Al Ansari, leader di”Aknaf Bayt al Maqdes”, una formazione di Gaza: lo fa in un’intervista concessa all’Associated Press, la principale agenzia di stampa americana.
Negli Usa è alta l’attenzione su Al Quaeda, ritenuto «un movimento sempre più fiero dopo la morte di Osama Bin Laden, e che sta conquistando terreno»: da qui il reportage, del quale la stessa Egidia Beretta, attraverso l’avvocato Gilberto Pagani, ha dato diffusione; la notizia non viene commentata dai famigliari di Arrigoni, bensì dalla la coordinatrice del movimento Freedom Flottilla, e compagna di Vik, Maria Elena Delia: «Tre anni dopo, dobbiamo sentire ancora le mostruosità di questi infami. E’ terribile».
La cellula palestinese vicina ad Al Quaeda: «Fraternizzava con donne musulmane e spionaggio».
Al Ansari dichiara: «Il nostro gruppo era dietro la morte di Arrigoni, ad aprile del 2011: inizialmente lo rapimmo nella speranza di organizzare uno scambio di prigionieri con Hamas – l’organizzazione al governo della Striscia – ma Hamas rigettò le nostre richieste».
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