Cronaca / Lecco città
Lunedì 25 Maggio 2015
«Abbiamo una nuova tecnologia
Ci serve un partner industriale»
La start up lecchese Sinnotech concorre al bando europeo Horizon 2020
Lucio Vaccani: «Al primo esame ci hanno dato uno dei punteggi più alti»
Superato il primo esame di Horizon 2020 (il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione), la start up lecchese Sinnotech si prepara ad affrontare il passaggio finale del bando europeo. Il passaggio che, se superato, apre le porte al finanziamento per industrializzare l’innovazione.
C’è un problema, però. Lo spiega Lucio Vaccani, che è tra i fondatori (nel 2008) di Sinnotech: «Dobbiamo preparare i progetti che dimostrano che è possibile passare dal prototipo alla produzione industriale del nostro impianto a cinematica multipolare. E noi siamo una start up arrivata esausta a questo appuntamento. Serve qualcuno - sottolinea Vaccani - che creda nella nostra tecnologia e ci consenta di arrivare pronti all’appuntamento con Horizon. Non serve molto, basta un impegno nell’ordine dei 50mila euro».
Se poi dovesse arrivare il contributo europeo, la strada “scollina” perché con l’impianto operativo dovrebbero arrivare i venture capital, per rafforzare dal punto di vista patrimoniale la start up. «Ci tengo a ricordare - puntualizza Vaccani - che al primo esame di Horizon 2020 la nostra tecnologia ha ottenuto un punteggio di 14,27, tra i più alti in Europa nonostante i pochi mezzi a nostra disposizione». Vaccani spiega: «La cinematica multipolare è una tecnologia che, dopo quasi mezzo secolo di utilizzo della cinematica cartesiana, può cambiare i settori dell’automazione, della macchina utensile, della robotica e delle cinematiche parallele. Di conseguenza può contribuire ad influenzare tutti i settori che utilizzano macchine di una certa complessità».
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