Abbadia, la morte di Nicolò
Aicha sentiva le “voci”
La mamma che ha ucciso il suo bimbo sarà presto trasferita nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere - Ieri quattro ore di interrogatorio in carcere: una discussione per i messaggi su Fb, poi il fendente
Quattro ore per rispondere alle domande del pubblico ministero. Quattro ore in cui si è più volte interrotta, dicendo prima di volere tornare a casa con il suo compagno e i suoi due bambini (sì, tutti e due), come se non sapesse che Nicolò non c’è più. Poi di essere conscia che il bambino è morto. E che è stata lei a ucciderlo.
Eccesso psicotico? Depressione post partum in seguito alla nascita della seconda figlia, che compirà un anno alla fine di dicembre? Sarà necessario attendere l’esito dell’incidente probatorio che l’avvocato difensore di Aicha Coulibaly ha chiesto al gip per capire qualcosa di più.delle condizoni della mamma di origini ivoriane che ha colpito a morte, alle tre del mattino dello scorso 25 ottobre, il suo piccolo Nicolò di nemmeno tre anni. Ieri durante l’interrogatorio ha detto che quando colpì il suo bambino con le forbici “sentiva le voci”. Nei prossimi giorni sarà trasferita all’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere.
I particolari su “La Provincia di Lecco in edicola sabato 16 novembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA