Abbadia, Aicha scrive al marito
«Ti amo, non lasciarmi sola»
La mamma che ha ucciso il suo bimbo ha affidato la lettera al suo avvocato
«Era depressa per la fatica di gestire due piccoli, poi quei messaggi su Facebook»
Una lettera per Stefano, per dirgli che lo ama e chiedergli di non lasciarla sola.
L’ha scritta Aicha Christine Coulibaly, la giovane donna ivoriana di 25 anni che, due settimane fa, ha ucciso con un colpo di forbici in pieno petto il suo primogenito Nicolò di nemmeno tre anni. Ieri è stata visitata in carcere, al Bassone di Como dove si trova in isolamento per evitare contatti con le altre detenute, dal suo nuovo avvocato, la penalista lecchese Sonia Bova, a cui ha consegnato lo scritto.
«Mi è sembrata una bambina, impaurita e confusa - commenta il difensore subito dopo la visita in carcere -. Ha conservato il ricordo di quello che è successo ma dubito ne abbia piena consapevolezza. Chiederemo una perizia psichiatrica per accertare le sue condizioni mentali, al momento del fatto e attuali. Per quello che posso dire al momento, dagli elementi che ho raccolto finora, come avvocato ma anche come madre, mi sento comunque di sbilanciarmi: Aicha soffre di depressione post partum, non c’entra il fatto che Sara abbia dieci mesi».
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