
(Foto di ansa)
Testimoni Claudio Bianchi ha soggiornato spesso a Santa Marta, lo racconta per la prima volta «Con me aveva un atteggiamento fraterno. Gli dicevo di curarsi, lui pensava sempre agli altri»
como
Lo ha sempre tenuto per sé e non ha nemmeno mai scattato una foto perché, dice, «erano incontri privati e personali». Adesso che papa Francesco non c’è più Claudio Bianchi, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne) di Como racconta i suoi pranzi (o cene) a Santa Marta, in Vaticano, a cadenza quindicinale. E molte volte incontrava il pontefice che lì abitava nella suite 201. Bianchi si rivolgeva a lui chiamandolo «Santo Padre» e, racconta, che a sua volta il Papa lo chiamava semplicemente «Claudio».
«Fino a dicembre – riferisce oggi Claudio Bianchi – praticamente ogni quindici giorni, negli ultimi cinque anni, ero a Santa Marta per un giorno alla settimana in quanto, anche per via del mio ruolo nella Fism, conosco tanti sacerdoti e monsignori ed ho rapporti con il mondo ecclesiale. In quella situazione, come è previsto per tutti, solo il Papa poteva rivolgerti per primo la parola e, con me, ha sempre avuto un atteggiamento fraterno e filiare».
Bianchi ricorda ancora nitidamente il primo incontro “ravvicinato” con papa Bergoglio: «Era la sera del primo gennaio del 2020 e, per la prima volta dopo un po’ di tempo, non portavo più le stampelle che ero stato costretto ad utilizzare in seguito a un incidente in Campo dei Fiori. Mi avevano spiegato che quando il Papa si muoveva bisognava stare fermi. La cena era quasi finita e stavo guardando il dessert quando papa Francesco si è alzato e io sono rimasto dov’ero. Lui si è avvicinato e mi ha detto: “Ma sei senza stampelle”». Comprensibilmente Bianchi è rimasto più che sorpreso: «Io a quel punto gli dissi dove mi aveva visto con le stampelle e lui mi rispose che la notte di Natale mi aveva notato con le stampelle nella basilica di San Pietro. Per me quelle parole sono state e rimarranno il più bel regalo che potesse farmi: mi aveva riconosciuto tra oltre quattromila persone».
Da quel momento le presentazioni e una serie di incontri casuali in un contesto molto informale che sono andati avanti fino a pochi mesi fa. Lo stesso Papa, per un peggioramento della sua salute, ha iniziato ad essere meno presente fino al ricovero di febbraio, ma anche Bianchi è da dicembre che non va a Roma. «Gli ho raccontato dell’attività per le scuole di ispirazione cristiana – prosegue il comasco – e ricordo di avergli anche detto che, dopo cinquant’anni da presidente (oggi ha 72 anni, ndr), sarebbe stato giusto da parte mia rinunciare. Ma lui rispose: “Claudio, vai avanti. Altrimenti io cosa devo dire?”. Un altro momento che non dimenticherò fu un giorno in cui la mattina papa Francesco era andato ad Assisi e io avevo visto in tv che quando era arrivato gli avevano dato il bastone del pellegrino. La sera ero a cena, mi passò dietro la testa e mi disse “Ciao Claudio”. A quel punto gli dissi che poche ore prima l’avevo visto in tv con il bastone e avevo riscontrato che riuscisse a camminare bene». Tanti episodi legano Bianchi a papa Bergoglio, tante chiacchiere e più di un aneddoto che finora non sono mai stati raccontati. «Una volta – prosegue - gli avevo anche detto che mi vedeva spesso a Santa Marta perché ero ospite di amici e il Papa mi risposte “Tu vieni quando vuoi, Claudio”. Insomma avevamo un bel rapporto e mi spiace molto di non poter andare a Roma per il funerale a causa di problemi personali».
Inutile chiedergli se ha una foto: «Quei momenti erano totalmente privati – spiega – e non ho mai pensato di fare una foto. Mi motivava ad andare avanti, bastava una sua battuta. Parlavamo di tutto: di Como, dell’impegno per i bambini che ha sempre apprezzato, anche qualche cenno sulla nomina del vescovo Cantoni a cardinale. Io cercavo di stimolarlo a fare attenzione alla sua salute. “Santo Padre si curi” gli dicevo, ma lui pensava agli altri e non a se stesso». Se con papa Francesco gli incontri di Bianchi sono stati numerosi e in un contesto “particolare”, il presidente della Fism rivela anche di aver «incontrato papa Benedetto XVI tre o quattro volte e sette volte papa Wojtyla» oltre al suo legame «molto stretto con il vescovo Alessandro Maggiolini che era amico di Ratzinger già da quando era cardinale perché aveva collaborato con lui per il nuovo catechismo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA