
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 02 Gennaio 2014
A Mirandola un concerto
per portare speranza
Domenica 29 dicembre sono state oltre 350 le persone presenti al palatenda per ascoltare il concerto dedicato a Giuseppe Verdi

La comunità di Mirandola ha risposto con entusiasmo al pomeriggio di musica proposto dalla Comunità montana di Morbegno: domenica 29 dicembre sono state oltre 350 le persone presenti al palatenda per ascoltare il concerto dedicato a Giuseppe Verdi.
Accolti dal sindaco, Maino Benatti, e dal presidente e direttore della fondazione Civica scuola musicale di Mirandola, i rappresentanti valtellinesi hanno partecipato a un incontro significativo nella cittadina colpita dal sisma nel maggio 2012. «Questa proposta culturale, che abbiamo portato a Mirandola - ha detto l’assessore della Comunità montana, Cristina Ferrè -, nasce come omaggio e ricordo dedicato a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita. Un omaggio a uno dei compositori d’opera più amati e famosi del nostro panorama musicale. Che nei suoi 50 anni di intensa attività ha lasciato un repertorio vastissimo che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare in alcune delle riduzioni e arie tratte dalle più famose opere del compositore. E oggi rappresenta il nostro modo di portare Giuseppe Verdi nella terra di Giuseppe Verdi».
Ma le finalità della serata sono state molteplici: innanzitutto la sinergia con le realtà musicali più significative del mandamento. Per la prima volta sul palco insieme si sono esibite la Filarmonica di Morbegno diretta dal maestro Pietro Boiani con 72 suonatori; accompagnati da tre sodalizi corali: la corale Don Vincenzo Passamonti con 30 coristi, diretta dal maestro Tomaso Ronconi; il coro polifonico Antonio Lamotta con 40 coristi diretti dal maestro Davide Mainetti e il coro alpino di Berbenno di Valtellina 20 coristi diretti dal maestro Gioele Peruzzi. «La nostra collaborazione continua, con un vostro prossimo concerto in Valtellina - ha affermato il presidente dell’ente montano, Alan Vaninetti alla serata -. Ed è il nostro modo di sentirci parte di voi. Della vostra gioia e delle vostre sofferenze. Un abbraccio a tutti voi perché possiate in serenità ripensare a ricostruire non solo le vostre case, ma anche le vostre vite».
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