Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 05 Agosto 2013
A Chiavenna l’addio Franco
«Vita piena di cose importanti»
Folla immensa sabato per i funerali del pensionato Caratti, volontario instancabile
Molte le associazioni presenti - Don Ambrogio: «Aveva grandi qualità umane»
Una folla immensa sabato pomeriggio ha riempito la collegiata di San Lorenzo per l’ultimo saluto a Francesco Caratti, il centauro scomparso in settimana in seguito ad un grave incidente stradale lungo via Volta, tratto chiavennasco della Provinciale Trivulzia, mentre era alla guida della sua moto da strada.
Un funerale tenutosi a quattro giorni dalla tragica scomparsa per la decisione della Procura di effettuare l’autopsia sul corpo del pensionato di Chiavenna nonostante la dinamica dell’incidente fosse chiara.
Parenti, amici, tanti giovani conoscenti delle tre figlie, rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Nessuno è voluto mancare per l’estremo saluto a “Franco”. Molti non trovando posto sono stati costretti ad assistere alla cerimonia fuori dalla chiesa e hanno resistito fino alla fine ascoltando le parole diffuse dagli altoparlanti nonostante una canicola impietosa. La cerimonia, officiata dall’arciprete don Ambrogio Balatti, è stata aperta dalle note della Musica Cittadina di Chiavenna, compagine in cui Caratti aveva militato per un trentennio.
Andato in pensione recentemente, Caratti aveva rafforzato il suo impegno nel mondo del volontariato e dell’associazionismo: dalla banda di Villa di Chiavenna alla sezione locale dell’Avis, dal Motoclub Chiavenna al gruppo di protezione civile dell’Ana.
Una vita piena, come ha sottolineato don Balatti durante la sua omelia. «Questo è un momento di tristezza che dobbiamo illuminare con la fede in Dio. Il Signore dice che le sofferenze terrene sono poca cosa rispetto alla gloria che ci attende. Sono parole che in un momento come questo possono sembrare fuori posto, ma il Signore ci invita a capire questo concetto anche di fronte ad una morte improvvisa, e per certi versi banale come quella dell’amico Franco. La cronaca di questi giorni ci dimostra che le nostre vite sono fragili. Di fronte a questa realtà deludente il Signore ci invita a fare un salto di qualità e prestare maggiore attenzione alle cose invisibili ma eterne».
Don Ambrogio si è soffermato poi sulla figura di Franco Caratti, sottolineandone le qualità umane e il grande impegno: «Aveva capito che il senso della vita è riempirla di cose importanti per sé e per gli altri. Franco ha vissuto una vita in viaggio, prima come ferroviere e poi per la passione per la moto. Ora il suo viaggio si è interrotto ma la sua vita è stata degna di essere vissuta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA