Ora anche le molestie. Il ciclista del Sentiero Valtellina aggredisce minorenne

Valdisotto Un nuovo episodio dopo le prime denunce L’uomo in azione il 5 maggio contro una quindicenne

Non solo nel Tiranese, ma fino a Cepina di Valdisotto, ha “colpito” l’anonimo ciclista vestito di nero, che da qualche giorno prende di mira donne che percorrono il sentiero Valtellina. Un uomo tutto nero: oltre alla maglia, infatti, ha dello stesso colore la bicicletta e gli occhiali.

Lo sconosciuto che ha preso a pugni donne sole nella zona del Tiranese, non solo è salito sino in Alta Valle ma è passato dai pugni sulle braccia alle molestie, nell’ultimo caso ai danni di una ragazza minorenne.

Le sue vittime sono salite a sei. Alle quattro prese di mira nei giorni scorsi nella zona del Tiranese (tra Villa di Tirano e Lovero) ieri si è saputo di una una quinta, intercettata lunedì mattina in zona Fontanino-Laghetto in direzione Tirano e raggiunta da un pugno al braccio. La sesta risale a giovedì 5 maggio alle 18, ed è una ragazza di 15 anni che stava passeggiando sul Sentiero Valtellina a Cepina di Valdisotto.

«Piovigginava appena, ma mia figlia, ha voluto uscire lo stesso prima di cena per un giretto, perché dice che preferisce camminare quando non c’è troppo caldo - racconta la mamma - e per me non ci sono problemi perché qui da noi è sempre tutto molto tranquillo, non ci sono mai stati problemi. Invece, quel giovedì, ad un certo punto mia figlia mi chiama in lacrime raccontando la disavventura in cui era incappata, praticamente, si può dire, quasi sotto casa. Sono scesa subito, ho preso l’auto e ho costeggiato il Sentiero Valtellina con l’intento chiaro di fermare il ciclista e dirgliene quattro, ma niente, era svanito nel nulla. Quando ho visto il post delle donne di Tirano su “Sei di Tirano se...”, però, ho capito che non era un fatto estemporaneo. E ora sono pronta a denunciarlo».

«Ad un certo punto è comparso questo ciclista che ha cominciato a fare avanti e indietro lungo il tracciato e mia figlia si è insospettita, ma sulle prime non ha dato peso alla cosa - dice la donna -. Solo che, a un certo punto le si è fermato vicino e le ha chiesto l’ora in inglese. Lei ha guardato il cellulare e gliel’ha mostrata e lui, sempre in inglese ha letto l’ora sbagliata, dicendo 14 invece che 18, per cui mia figlia, ha dedotto che l’inglese non lo sapesse affatto».

Il problema è quello che è successo dopo. Perché, in un lampo, lasciando basita e profondamente scossa la ragazza, le ha inferto una forte pacca sul sedere. E se n’è andato via.

«Mia figlia era sconvolta - dice la mamma -. Mi ha chiamata subito col cellulare, piangendo, non si capacitava dell’accaduto. Mi ha descritto il ciclista, mi ha detto che non era giovanissimo come lei, ma poteva essere sui trent’anni, carnagione bianca, tutto vestito di nero. Son volata fuori casa, arrabbiatissima, perché gliela volevo dire io l’ora esatta, ma niente da fare, non sono riuscita a vederlo più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA