Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 07 Giugno 2018
«I nostri infermieri a un anno dal diploma hanno tutti il lavoro»
Cinquanta studenti delle superiori della Valle martedì a Faedo per la presentazione del corso di laurea. Luce su opportunità formativa e sbocchi professionali.
Cinquanta gli studenti di sette istituti superiori della provincia di Sondrio che hanno partecipato martedì alla presentazione del corso di laurea in Infermieristica di Faedo Valtellino, frutto della consolidata partnership fra Università degli Studi Milano-Bicocca e Asst ValtLario. In due sessioni, una mattutina e una pomeridiana, gli studenti di tre istituti superiori di Sondrio - l’Agrario, il Mattei e il Piazzi-Perpenti - unitamente agli studenti del Romegialli di Morbegno, dell’Alberti di Bormio, del Pinchetti di Tirano e del da Vinci di Chiavenna, hanno partecipato all’open day assistendo, con interesse, alle spiegazioni fornite da Carmela Ongaro, coordinatrice didattica della sezione di Faedo, affiancata dai tutor Davide Contestabile, Arianna Fiorelli, Monica Nonini e Antonietta Quetti.
È stato delineato il percorso di studi, in tre anni, a frequenza obbligatoria, che si completa con l’acquisizione di 180 crediti formativi e col superamento di esami propedeutici al passaggio al successivo anno di corso.
Oltre che, aspetto di fondamentale importanza, con l’effettuazione di periodi di tirocinio professionalizzante, comuni a tutti e tre gli anni di corso, da svolgersi nei presidi ospedalieri di Asst ValtLario di Chiavenna, Menaggio, Sondalo e Sondrio, il Presidio ospedaliero territoriale di Morbegno, o le Rsa Ambrosetti-Paravicini di Morbegno e Città di Sondrio e la Cooperativa San Michele di Tirano e di Sondalo.
A portare il saluto di Asst ValtLario presso la sede universitaria di Faedo Valtellino è stata Rosella Petrali, direttore socio sanitario di Asst, che ha invitato gli studenti presenti all’open day ad effettuare una scelta di studi «ponderata e in linea con le proprie aspirazioni e la propria etica - ha detto -, tenendo presente che la professione infermieristica è sempre molto ricercata e, ancor più, in continua evoluzione, perché si tratta di una figura richiesta tanto dentro i reparti ospedalieri e le Rsa, quanto sul territorio, a stretto contatto con le persone che necessitano di assistenza al proprio domicilio. Stiamo parlando, quindi, di una professione che richiede notevoli capacità e altrettanto equilibrio emotivo».
Predisposizione e impegno connotano, quindi, lo studente che sceglie questo tipo di percorso universitario e che dovrà predisporsi anche ad una fase di studio propedeutica all’accesso al corso di laurea, considerato che per esservi ammessi occorre superare il test in programma il 12 settembre nella sede di Milano Bicocca.
«Il bando relativo al test di ammissione non è ancora stato emesso - precisa Carmela Ongaro, coordinatrice didattica -, ma invitiamo gli studenti interessati a collegarsi al sito dell’università www.unimib.it, dove il bando sarà pubblicato nelle prime due settimane di luglio.
Si tratta di un test condotto a livello nazionale valevole su tutte e cinque le sedi di corso di Milano Bicocca, da Sondrio-Faedo a Monza, Bergamo, Lecco e Irccs Multimedica Sesto San Giovanni. Per quanto riguarda gli sbocchi professionali, infine, voglio ricordare che, a un anno dalla conclusione del corso triennale, la percentuale degli infermieri che lavorano è pari al 70% a livello globale, mentre, rispetto al corso di Faedo Valtellino, sale al 100%».
Di un’ottima opportunità formativa, quindi, si tratta, sviscerata nei suoi molteplici aspetti durante l’open day, conclusosi con la visita alla sede, alla sua aula di teledidattica, all’aula di informatica, alla biblioteca, e all’aula di esercitazioni, dove gli aspiranti corsisti hanno assistito a dimostrazioni pratiche, di base, circa l’attività infermieristica, come la misurazione della pressione arteriosa e il prelievo del sangue.
© RIPRODUZIONE RISERVATA