Cronaca / Lecco città
Giovedì 21 Marzo 2019
Ricatto a luci rosse, trans e marito in cella
Operazione dei carabinieriChiedevano soldi a un quarantenne lecchese “cliente” di Silvana minacciandolo
Gli dicevano che avrebbero rivelato ai familiari le sue preferenze sessuali e pretendevano migliaia di euro
Silvana lo aveva preso nella sua rete e continuava a chiedergli soldi, migliaia di euro, ogni volta sempre di più, minacciandolo di conseguenze sia sul piano fisico che sul piano morale, rivelando la natura delle sue preferenze sessuali ai familiari.
L’uomo, un quarantunenne residente in provincia di Lecco, per un po’ ha pagato, poi ha deciso che era venuto il momento di dire basta, così si è rivolto ai carabinieri, raccontando delle estorsioni alle quali era sottoposto da tempo.
Le indagini svolte dai militari del Nucleo investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale dell’Arma, hanno permesso di ricostruire tutta la storia, che - alla fine - ha portato a due arresti.
Anche la droga
Il lecchese aveva conosciuto Silvana, un transessuale originario del Perù il cui vero nome è Luis Alberto Albino Giraldo, 40 anni, dedito alla prostituzione nella vicina provincia di Como: dopo alcuni incontri sessuali, con contestuale “fornitura” di sostanza stupefacente, Silvana aveva incominciato a pretendere il pagamento di svariate migliaia di euro, minacciando il cliente insieme al marito Marian Ovidiu Chiparca, un trentenne originario della Romania con cui aveva contratto matrimonio in Spagna.
I due, abitanti a Milano, avrebbero minacciato il lecchese di gravi conseguenze sul piano fisico che morale, rivelando ai familiari la natura dei rapporti sessuali con Silvana.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma della nostra provincia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Como, supportata da intercettazioni e mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento sul territorio, ha consentito agli investigatori, di arrestare Silvana in flagranza di reato: i fatti risalgono all’11 marzo quando, il lecchese si è recato a un appuntamento con il transessuale per consegnare 4.500 euro in contanti. Ma con lui c’erano anche i carabinieri e sono scattate le manette.
Quindi, gli investigatori lecchesi hanno richiesto all’autorità giudiziaria di Como il provvedimento di arresto anche per il marito, emesso dal giudice delle indagini preliminari. Così, nelle prime ore del 15 marzo è stato eseguito anche l’arresto di Chiparca.
«Sporgete denuncia»
Stando a quanto sarebbe stato possibile appurare, indagando sulla vicenda estorsiva “a luci rosse” i militari sarebbero incappati in almeno un altro paio di casi del tutto analoghi, il che fa sorgere il dubbio che ve ne possano essere anche altri non ancora denunciati. Per paura. O per vergogna.
I carabinieri invitano invece a presentarsi in caserma a sporgere denuncia.
Gli arrestati sono stati associati alle case circondariali di Como e Milano, a disposizione della autorità giudiziaria competente: entrambi sono indagati per estorsione continuata in concorso.
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