Macché valtellinesi timidi, gli studenti del Pinchetti lasciano tutti senza parole
Tirano, ottima performance alle Olimpiadi di Debate. Prossimo obiettivo superare le gare di febbraio.
Sono quattro studenti dell’Istituto di scuola superiore Balilla Pinchetti di Tirano ad aver sbaragliato la concorrenza costituita da sedici scuole alle preselezioni regionali delle Olimpiadi di Debate che si sono tenute all’Istituto comprensivo Mosè Bianchi di Monza.
I loro nomi sono Roberto Giumelli di 5A Scientifico, Daniele Pini 4B Scientifico, Vittoria Della Bona 5C Scienze Umane e Rebecca De Campo 5C Scienze Umane. Tre di loro (tranne De Campo) avevano partecipato, il 25 e 26 novembre scorsi, al “Debate day” il torneo ospitato dall’Istituto Alberti di Bormio cui si erano iscritte 12 squadre: per la provincia di Sondrio c’erano il De Simoni di Sondrio, il Pinchetti di Tirano e l’Alberti di Bormio. Ed ora un passo in più che ha portato la squadra del Pinchetti, rimpinguata con la presenza di Rebecca, a Monza dove è risultata vincitrice concorrendo contro 16 scuole. La sezione regionale è stata divisa in due fasi: una è stata tenuta dall’Istituto di Monza per le scuole delle province di Monza Brianza, Lecco e Sondrio, mentre l’altra è stata accolta dall’Istituto Tosi di Busto Arsizio per le restanti province.
«Dopo l’ottima performance a Bormio, eravamo speranzosi – ammette la dirigente scolastica Rossana Russo -, ma il risultato è andato al di là delle nostre aspettative. Le prime sette squadre qualificate a Monza e le prime sette a Busto Arsizio sosterranno un’ulteriore selezione il 2 febbraio. La squadra vincitrice andrà a Roma per le Olimpiadi di Debate». Per meglio spiegare, l’obiettivo di queste iniziative è quello di diffondere la pratica del Debate anche tra le scuole secondarie di secondo grado mediante tornei e condivisione di buone pratiche. Dibattere temi, soprattutto quelli legati all’attualità politica, sociale, economica, scientifica e culturale, fa crescere gli studenti, poiché fa cogliere gli aspetti più concreti della realtà. Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee. Gli studenti dovevano portare l’argomentazione di un tema preparato che, in questo caso, riguardava se sia giusto o meno che venga reindirizzata la pubblicità sui nostri apparecchi.
Inoltre – la parte certamente più difficile – i concorrenti dovevano improvvisare su un tema proposto al momento. «La scelta è ricaduta sull’opportunità di utilizzare la tortura qualora ci siano situazioni di grave difficoltà a livello di sicurezza nazionale e internazionale – prosegue la dirigente, affiancata in questo percorso formativo dalla professoressa Angela Chindemi -. Fortunatamente, mi hanno confidato i ragazzi, a loro è toccato il “contro: nel dibattito hanno fatto riferimento a quanto appreso a scuola per sostenere come la tortura non debba essere utilizzata. Da evidenziare che nella classifica dei migliori speaker, infine, Daniele Pini è arrivato primo e Roberto Giumelli terzo su tutti gli studenti partecipanti».
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