Cronaca / Lecco città
Venerdì 15 Febbraio 2019
Camera di Commercio
I primi tre obiettivi
Lecco-Como: la presentazione delle linee strategiche
Turismo, credito e sostegno a nuove forme di impresa
L’inaugurazione di Fornitore Offresi è stata anche l’occasione per presentare il “Piano per la competitività e lo sviluppo” della nuova Camera di Commercio unificata di Como e di Lecco. Un documento programmatico e strategico che i due enti lariani hanno voluto sviluppare in vista dell’unificazione per tracciare la rotta da seguire nel prossimo decennio.
Il piano, frutto dell’analisi svolta con la Fondazione Alessandro Volta, il Consorzio Aaster e il gruppo Clas-Pts Group, affronta e analizza le possibili linee di sviluppo da qui al 2030 per un’economia leggera tra cultura, turismo, sport e food. Inoltre analizza le condizioni per accrescere la competitività delle imprese, per un miglior welfare e una maggiore coesione sociale, per sviluppare reti e infrastrutture materiali e immateriali e per diffondere conoscenza, tecnologie, formazione e sapere. A illustrare il piano sono stati Lanfranco Senn presidente di Clas-Pts Group, Luca Levrini presidente Fondazione A. Volta, Claudia Striato direttore Fondazione A. Volta e Simone Bertolino per il consorzio Aaster.
Il piano individua anche tre progetti su cui la nuova Camera potrebbe immediatamente lavorare: la costruzione di una piattaforma turistico manifatturiera, un nuovo ecosistema del credito e il sostegno a nuove forme di impresa orientata alla crescita e alla sostenibilità. Sfruttando il patrimonio paesaggistico e culturale, l’attrattività turistica internazionale e la forte caratterizzazione industriale manifatturiera delle due province lariane, il piano immagina di sviluppare filiere turistico-culturali attraverso un partenariato di attori pubblici e privati che lavori alla connessione tra patrimonio culturale, industria culturale e filiere del Made in Italy.
La nuova Camera di Commercio potrebbe porsi come promotore della progettazione di un nuovo ecosistema del credito in grado di garantire alle imprese del territorio un costante flusso di risorse agli investimenti per l’innovazione e di ridurre il rischio di investimento. Ci si pone dunque l’obiettivo di trovare forme di credito non bancario che riducano la dipendenza degli investimenti degli istituti di credito.
In alternativa si valuta la possibilità di avviare la sperimentazione di nuove forme di credito bancario fondate sulla condivisione di progetti, investimenti, rischi e idee da parte di tutti gli attori che possono essere coinvolti nel finanziamento del progetto di innovazione: le banche, le imprese, i lavoratori, i risparmiatori, le Università/Centri di ricerca, i fornitori della filiera interessata, i consumatori. Infine si ipotizza la formazione di un gruppo di lavoro camerale per accompagnare e sostenere l’evoluzione e il cambiamento della forma-impresa verso obiettivi di rafforzamento organizzativo e occupazionale, di innovazione di processo e prodotto, di trasformazione nelle caratteristiche dell’imprenditorialità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA