Sotto il sagrato l’antico cimitero. Al via i lavori ma con l’archeologo

Garlate La Soprintendenza ha disposto la presenza di un professionista. Il sindaco Conti: «L’area è stata definita “ad alto rischio di ritrovamenti”»

Il rischio di trovare reperti antichi, è davvero alto. Per permettere al Comune di Garlate di effettuare l’intervento di riqualificazione della parte a uso pubblico, del sagrato della chiesa, dovrà essere presente a ogni fase dei lavori, un assistente archeologico. Questo il vincolo che la Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio ha posto all’amministrazione comunale che si accinge a dare il via ai lavori.

I ritrovamenti

Il cantiere sarà installato a partire da lunedì prossimo e interesserà l’area esterna alla seicentesca chiesa parrocchiale di Santo Stefano, che nei secoli scorsi, ma soprattutto nei decenni passati, si è rivelata essere un importante sito archeologico, costruito su resti di una chiesa romanica. Ma sono stati trovati reperti, sia sotto la chiesa che all’esterno, che testimoniano un passato ancora più antico. Una fra tutte la lapide risalente al V secolo dopo Cristo, identificato grazie all’iscrizione funeraria, con Pierius, il comandante in capo delle truppe di Odoacre morto in battaglia contro i Goti di Teodorico nei pressi dell’Adda e sepolto a Garlate, in quanto luogo sacro.

L’intervento in programma riguarderà proprio parte del sagrato destinato a uso pubblico e sarà necessario effettuare anche degli scavi. Da qui il rischio che qualche traccia del passato, possa riemergere.

Come spiega il sindaco Giuseppe Conti: «Quella di nominare un esperto che effettui una costante assistenza archeologica, è una prescrizione avanzata dalla Soprintendenza in occasione di lavori che interessano aree soggette a vincoli, come quello monumentale, tipo in corrispondenza di chiese. In particolare quando sono previsti scavi».

E aggiunge: «Il progetto che andremo a realizzare prevede la rimozione dell’asfalto, per la posa poi di una pavimentazione in pietra per continuare con la parte già esistente. Si faranno poi dei lavori per migliorare le pendenze e risolvere i problemi di acqua che si verificano in situazioni di piogge abbondanti. E poi si effettuerà una riqualificazione insomma, della parte pubblica del sagrato». Il progetto prevede una parte di scavi.

Un cantiere “delicato”

«Si tratta di scavi tutto sommato leggeri, ma l’area è stata definita “ad alto rischio di ritrovamenti archeologici”. Si sa che lì sotto c’è un antico cimitero, era quello dei poveri. Le sepolture più ricche avvenivano in chiesa, come nel caso di Pierius, all’esterno le sepolture più povere che venivano più e più volte riutilizzate nel corso dei secoli, quindi non dovrebbero esserci più grandi tracce».

Nel corso delle varie campagne di scavi che si sono succedute, anche negli anni Novanta, sono emersi già preziosi e importanti rinvenimenti. Ma non si può escludere del tutto che il sottosuolo garlatese abbia finito di riservare sorprese.

«Ad ogni fase dei lavori sarà presente un archeologo e gli operai lavoreranno con mezzi più adatti a un cantiere delicato, come questo» conclude Conti.

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