Pecore morte, l’appello di Zamperini: «Gli allevatori aiutino il loro collega»

Il consigliere regionale Giacomo Zamperini lancia una campagna affinché il mondo degli allevatori doni capi di bestiame a Mauro Farina, mettendolo così in grado di riprendere il proprio lavoro. L’esponente regionale di Fratelli d’Italia vuole dare una mano all’allevatore di Galbiate, messo in ginocchio dalla morìa che ha sterminato tre quarti del suo gregge alla fine dello scorso mese di settembre.

«Gli esami eseguiti dall’Istituto zooprofilattico di Sondrio hanno confermato che il decesso delle circa 400 pecore nella frazione San Michele di Galbiate sarebbe dovuto all’ingestione di urea, un fertilizzante ricco di azoto usato in ambito agricolo, principalmente in fase di semina. Una qualità che contraddistingue il mondo rurale è certamente la solidarietà. Da sempre, quando un allevatore si trova in difficoltà, può contare sul sostegno altrui. Per questo, è apprezzabile il fatto che molte persone si stiano mobilitando per sostenere una campagna di solidarietà attraverso la donazione di capi che consentano la ricostituzione del gregge. Auspichiamo - continua Zamperini - che gli altri allevatori del territorio, così come le associazioni di categoria del mondo agricolo, si sentano coinvolte e contribuiscano al raggiungimento di questo obiettivo».

Purtroppo, dalle istituzioni, diversamente da quello che era stato ipotizzato in un primo momento, non potrà arrivare alcun tipo di aiuto sotto forma di indennizzi.

«La dinamica dell’accaduto sembra non consentire spazi di intervento né da parte di Regione Lombardia né da parte dell’assicurazione privata», afferma Zamperini.

Inoltre, oltre al danno, l’allevatore ha subito anche la beffa dal momento che a sue spese ha dovuto smaltire le carcasse delle centinaia di pecore morte senza neppure potere vendere la carta poiché si temeva, come è stato effettivamente verificato dalle analisi rese note l’altro giorno, l’avvelenamento.

«L’attività di pascolo – conclude Zamperini – è fondamentale per la prevenzione degli incendi boschivi, il contrasto al dissesto idrogeologico ed il presidio del territorio di quelle aree che, altrimenti, sarebbero abbandonate. L’accaduto, quindi, non comporta solo danni per l’azienda, ma si estende al territorio. Negli ultimi anni, Mauro Farina ha collaborato con la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino per tenere custodito il pascolo del Monte Magnodeno. Un prezioso contributo a beneficio di tutti che ora rischia di andare perduto».

Come detto, parallelamente all’appello di Zamperini che è rivolto agli allevatori, già da qualche giorno, sulla piattaforma GoFoundMe è partita una raccolta fondi spontanea a favore del pastore. Sono già state effettuate 249 donazioni che hanno permesso di raccogliere 13.099 euro.

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