Cronaca / Circondario
Sabato 30 Marzo 2019
Olginate: basta buche nel posteggio
«Due mesi per risistemarlo»
Olginate: l’ordinanza del Comune per il piazzale di via Cesare Cantù in precarie condizioni
Più che un parcheggio è un percorso a ostacoli: un rischio per le auto, una trappola per chi cammina o spinge passeggini e carrozzine. Parcheggiare nel piazzale di via Cesare Cantù, vicino al presidio Asst (ex Asl) mette a dura prova pneumatici e sospensioni delle vetture, caviglie e gambe delle persone. I residenti, i commercianti, gli utenti del presidio e le persone che sul piazzale sono cadute, non ne possono più e chiedono a gran voce interventi. E perfino il comune di Olginate dice basta.
La proprietà e i condomini che all’epoca della realizzazione degli stessi, stipularono una convenzione urbanistica con il comune per l’uso pubblico del posteggio privato, avranno tempo 60 giorni per sistemare definitivamente questo parcheggio. Lo impone l’ordinanza emessa dal sindaco Marco Passoni.
La situazione, come abbiamo più volte raccontato, è diventata insostenibile. Il manto del piazzale è costellato non da buche, ma da vere e proprie voragini profonde.
E le cadute sono sempre più frequenti. Come racconta un esercente:«Pochi giorni fa abbiamo visto una donna e il suo bambino rovinare a terra. È uscita un’infermiera dal presidio per accertarsi delle loro condizioni». Un altro commerciante incalza: «Non è possibile che il Comune non intervenga e non sistemi il parcheggio. Dal municipio ci dicono che non si possono effettuare i lavori, perché proprietà privata, peccato che si incassino le multe da chi non espone il disco orario»
In realtà anche per l’amministrazione comunale e per l’ufficio tecnico la manutenzione è urgente.È stata emanata un’ordinanza per tutelare l’incolumità pubblica, perchè dai tempi della convenzione, e si parla di più di 20 anni, la proprietà non ha mai effettuato manutenzione al posteggio. Dai tempi del sindaco Miriam Cornara, passando da Antonio Gilardi a Rocco Briganti fino a Passoni il Comune ha sollecitato più volte la proprietà, arrivando a fare a proprie spese dei rappezzi. Ma i rappezzi non bastano più.
L’ordinanza è indirizzata alla proprietà della società che acquistò e realizzò i lavori per la trasformazione in condominio della vecchia filanda e dei parcheggi annessi, anche sotterranei. È indirizzata anche ai due condomini e a tutti i proprietari che dovranno rispondere in base ai millesimi. Anche per questo la questione è complessa, ma è partito il conto alla rovescia e se tra 60 giorni non saranno avviati i lavori, interverrà il comune e presenterà il conto.
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