Augias a Lecco: «Io non credo ma la crisi
del cattolicesimo è una grave perdita»

Il giornalista ieri sera ha ricevuto il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni Città di Lecco alla Carriera 2024, organizzato da 50&Più di Confcommercio Lecco

Corrado Augias ha ricevuto ieri sera all’auditorium della Casa dell’Economia a Lecco, il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni Città di Lecco alla Carriera 2024, organizzato da 50&Più di Confcommercio Lecco. In un auditorium affollatissimo Augias è stato intervistato da Ermanno Paccagnini, presidente della giuria, e il dialogo è iniziato dall’ultimo libro dello scrittore, “La vita s’impara” (Einaudi). «La storia d’Italia alla quale ho assistito – ha detto Augias – è stata spesso feroce. Basti pensare al nazismo, al terrorismo, ad alcuni aspetti della lotta politica. Dal 1950 ad oggi questo è un Paese irriconoscibile. Pensiamo al cattolicesimo e lo dico in questo contesto manzoniano, oggi sembra venuto meno e questo è una grave perdita e lo dice uno che non crede. Siamo irriconoscibili anche dal punto di vista fisico, siamo più alti, più puliti, mangiamo meglio. Siamo un popolo nel bene e nel male diverso. Il passaggio dalla civiltà della carta a quella digitale è, poi, una rivoluzione squassante».

Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, Corrado Augias è nato a Roma nel gennaio 1936. Ha curato le corrispondenze da New York per la Rai dal 1966 al 1968 e in seguito da Parigi per i settimanali L’Espresso e Panorama. Nel novembre 1975 è stato di nuovo inviato a New York per il quotidiano la Repubblica che sarebbe nato alcuni mesi dopo. Augias vanta una lunga esperienza in Rai con programmi come “Telefono Giallo”, “Enigma”, “Storie vere”, “Città segrete”, “Quante storie”, “Rebus”. Attualmente lavora per La7 dove conduce la trasmissione “La Torre di Babele”. Come scrittore ha spaziato in diversi ambiti: dal giallo ai saggi senza dimenticare i testi teatrali e molti volumi dedicati al cristianesimo. Scrittore giallista, è autore di una trilogia (“Quel treno da Vienna”, “Il fazzoletto azzurro”, “L’ultima primavera”) ambientata nei primi decenni del Novecento. Sono seguiti i romanzi “Sette delitti quasi perfetti”, “Una ragazza per la notte”, “Quella mattina di luglio”.

Nel 2006, in collaborazione con il docente bolognese Mauro Pesce, ha pubblicato il libro “Inchiesta su Gesù”. Nel 2009 è stato coautore, insieme a Vito Mancuso, di “Disputa su Dio e dintorni” (Mondadori). Nel 2010 pubblica “I segreti del Vaticano”. Nel 2022 è la volta de “La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell’Impero” (Einuadi), un saggio sul passaggio dal paganesimo al cristianesimo dell’Impero romano. Prima di Corrado Augias, il Premio alla Carriera era stato assegnato a Umberto Eco, Ermanno Olmi, Luca Ronconi, Mario Botta, Emanuele Severino, Paolo Conte, Giulia Maria Mozzoni Crespi, Luis Sepulveda, Dacia Maraini, Valerio Massimo Manfredi, Fabrizio De André (alla memoria), Carlo Lucarelli, Claudio Magris, Liliana Cavani, Alessandro Barbero.

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