Da mesi molti di noi temono attentati terroristico-anarchici e disordini. Poco importa che quasi sicuramente la matrice dell'orrore nella scuola di Brindisi sia di origine diversa.
La sensazione è di un ritorno a situazioni e dinamiche che i giovani ignorano e che molti di noi pensavano facessero parte del passato. Resta il fatto che il cittadino comune, in questo momento buio, di crisi economica sociale e dei valori, la persona comune si sente attaccata con violenza inaudita, nell'unica cosa che pensava fosse ile proteggere e difendere: i propri figli. Poco importa se stiamo perdendo lavoro e dignità, se l'individualità e la grettezza sono alla ennesima potenza.
Ci resta la famiglia da custodire, per poter ancora credere che il futuro potrà essere migliore. Oggi anche questo ultimo baluardo di speranza è in frantumi, assieme alle vite di quei poveri innocenti, esplose in una mattina di scuola qualsiasi, mentre i genitori li pensavano al sicuro.
Ilaria Mascetti
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Silenzio e prudenza. Sono i due atteggiamenti, insieme con il dolore e la pietà, che è opportuno assumere in circostanze come questa. Silenzio perché i morti esigono soprattutto silenzio. Prudenza perché nulla è stato subito chiaro sulla matrice dell'evento, ed è meglio evitare oscure ipotesi. Il dolore ci angoscia, ma il dolore nella sua negatività offre anche l'aspetto positivo della riunione dei cuori: il dolore ci accomuna, va oltre le divisioni. La pietà è un esercizio non così scontato. È comprendere il patimento, condividerlo, se possibile offrirgli un aiuto. Il Paese ha agito, nel suo insieme, a questo modo. È stata una reazione matura, civile, sensibile. Una reazione insieme individuale e collettiva, come succede quando di mezzo c'è il valore della famiglia.
La famiglia non è un baluardo in frantumi, ma la nostra ultima, intima, rocciosa barriera difensiva. Ne dovremmo riconoscere il ruolo più e meglio di quanto spesso non si faccia, e senza che circostanze luttuose ce ne ricordino la sacralità.
Max Lodi
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