Sport / Sondrio e cintura
Mercoledì 09 Ottobre 2013
Ghilotti, muscoli e cuore
Ora è un atleta da podio
Nove anni fa il terribile infortunio che gli ha tolto una mano
Grazie all’Anmil e a un duro lavoro vince un bronzo nei pesi
Segue le orme di Luca “Kino” Maraffio e di Leo Sette, stelle provinciali diversamente abili di sci alpino e ciclismo su strada, Dino Ghilotti, 28 anni grosino, che a Mantova ha conquistato il primo podio della carriera di sollevamento pesi in una gara per atleti speciali, finendo terzo.
Per il commesso che ha iniziato a partecipare alle gare solamente sei mesi fa è solo l’inizio, cercando di imitare le imprese di due illustri predecessori quali il valchiavennasco “Kino” Maraffio che sul suo monosci ha partecipato alle Paralimpaidi prima di diventare un istruttore nazionale e di Leo Sette che ha conquistato la maglia rosa del giro d’Italia di handbike. Non male per Dino che ora mostra i muscoli e soprattutto la protesi alla mano sinistra visto che l’arto che gli era stato amputato nove anni fa in seguito al drammatico incidente sul lavoro, quando la pressa che stava utilizzando gliela maciullò.
Un dramma per un giovane di 20 anni che ora grazie al sostegno psicologico offerto dall’Anmil di Sondrio del presidente, Emilio Giacomelli, con i progetto annuale al quale hanno partecipato undici utenti, curato dalla psicologa Nadia Cantini, ha finalmente ritrovato la serenità. «Tenevo sempre la mano in tasca per nasconderla, per evitare di essere fissato dalla gente - ricorda Ghilotti -. Ero torturato dall’ansia che non mi faceva uscire di casa. Ora grazie a questo progetto che mi ha aiutato molto psicologicamente, mi sento nettamente meglio». Talmente meglio da entrare nelle classi e raccontare la sua esperienza agli studenti durante le giornate di formazione che l’Anmil fa in provincia in collaborazione con la Confartigianato. Non si nasconde più Dino anzi si mette in mostra sul palco per le gare.
« Il mio contatto con lo sport è stata una gara di tiro con l’arco organizzata a Bergamo da Inail, Anmil e Cip (comitato italiano paralimpico, il cui delegato provinciale è Ernesto Ghilotti, 60 enne con alle spalle una carriera di successi nelle gare di auto nonostante le difficoltà di deambulazione provocate dalla poliomielite) ricorda il grosino -. Era stata l’assistente sociale dell’Inail, Calogera Lutri ,ad informarmi della possibilità per noi disabili di poter partecipare a gare sportive».
Alle pesistica Dino è arrivato grazie al contributo di Riccardo Appiani- babbo del calciatore Marco, e iscritto Anmil, e all’Inal che l’ha messo in contatto con delegato Cip di Como, Valentino Statella, presidente della società Lifebility di pesistica. Una valutazione ha permesso di stabilite l’idoneità per questa disciplina e da lì sono iniziati sei mesi di allenamento fatti di due- tre trasferte mensili a Olgiate Comasco per gli allenamenti. Allenando anima e corpo grazie al supporto dell’Anmil, Inail e Cip, Dino ora non solo è diventato un atleta, ma sicuramente ha lasciato alle spalle il buio del post infortunio. Il grave trauma subìto ovviamente non si dimentica, è evidente sul suo corpo, ma Dino l’ha superato ed è ora è un simbolo della festa di domenica, quando a Sondrio come nel resto di Italia si festeggerà la 63a giornata nazione per le vittime degli incidenti sul lavoro. E ora il sorriso accompagna anche la seconda vita di questo ragazzo di 28 anni. Il 24 novembre a Varese ci saranno i Campionati Italiani e tutti i soci dell’Anmil di Valtellina e Valchiavenna tiferanno per il loro palaDino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA