Homepage / Lecco città
Venerdì 29 Giugno 2012
Squinzi elogia Lecco
all'assemblea di Confindustria
Il neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è stato ospite dell'assemblea degli industriali di Lecco. «Qui a Lecco ho tantissimi amici, a cominciare da Vico Valassi».
La passione calcistica della cancelliera tedesca, il presidente di Confindustria l'aveva verificata durante la semifinale del mondiale 2006, Italia-Germania a Duisenberg. «Spero - ha aggiunto Squinzi - che non abbia accumulato un motivo in più per avercela con noi italiani. Mi auguro - ha concluso - che domenica potremo essere campioni d'Europa visto che lo siamo già in molte altre cose». Squinzi ciclista e lecchese: «Complimenti, la tappa dei Resinelli è stata straordinaria». E «qui a Lecco ho tantissimi amici, a cominciare da Vico Valassi».
Tra tanti aggettivi, il neo presidente di Confindustria non accetta quello di catastrofista che gli è stato appiccicato dopo il commento («I danni economici sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia») rilasciato dopo i dati congiunturali diffusi dal centro studi di Confindustria. «Non credo di essere stato catastrofista - ha chiarito durante l'assemblea di Confindustria Lecco - come hanno detto i giornali ma l'economia reale ce l'abbiamo tutti sotto gli occhi». E rivolgendosi ai colleghi lecchesi: «Non siamo ancora nell'abisso - ha aggiunto - siamo però sull'orlo, siamo un un momento particolarmente negativo». Quanto ai dati «molto negativi» sul Pil (-2,4%) potrebbero peggiorare di qualche decimale a fine anno.
Dopo aver ricordato che «il nostro futuro è l'Europa» e che «secondo il Centro studi di Confindustria, una dissoluzione dell'euro porterebbe ad una riduzione del 25% del Pil europeo» Squinzi ha spiegato che «non ci possiamo permettere di non fare l'Europa, dobbiamo andare avanti con determinazione».
In particolare, la strada da seguire è tracciata dai «cinque punti di Confindustria». Il presidente li ha ricordati sottolineando l'importanza di una «Bce con poteri da vera banca centrale» a cui si aggiunge un necessario coordinamento tra «politiche fiscali, sistemi di welfare, politiche infrastrutturali e politiche energetiche».
Si tratta, a suo avviso, di «dare prospettiva e speranza al nostro futuro, senza questi punti l'euro diventa una speculazione artificiosa ed esposta alla finanza internazionale». Infine, secondo Squinzi, «progressivamente dovremo tutti rinunciare ad una parte delle nostre sovranità territoriali, ma nessuna nazione può resistere da sola alla competizione mondiale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA