Sassi lungo la Super36:
<Una frana annunciata>
Lo dice Legambiente che sottolinea la superficialità con la quale si decise negli anni Settanta di costruire a cielo aperto una strada in una zona che si sapeva essere a rischio
Il problema, tuttavia, è antico. «E' censurabile come dagli anni Settanta, in presenza di queste conosciute condizioni di instabilità geologica, si sia costruito in modo disordinato e sia stata costruita una superstrada con un tratto a cielo aperto. Per le frane di distacco come quelle di Varenna, il monitoraggio è assolutamente inutile perché nel momento in cui gli strumenti rilevano il movimento, la frana è già partita e in una manciata di secondi arriva a valle. Quindi in questo caso le strategie difensive sono due: reti paramassi, valli e un piano geologico preciso con parametri che impediscano di fare nuove costruzioni».
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