Lecco: sul lungolago i writers
colpiscono ancora ai giardinetti

I writer sono tornati nel parchetto "Zen" sul lungolago. Il ponticello è stato ridipinto una ventina di volte. Uscite da 200-300 euro l'una per ridipingere i muri interni e le ante metalliche del ponticello. Fatti i conti della serva, stiamo parlando di 4-6mila euro circa.

g.morassi

LECCO - "E io pago!", esclamerebbe Totò. Ma da ridere c'è ben poco perché i soldi, Totò docet, sono sempre i nostri. Quelli che servono per ridipingere decine di volte i muri imbrattati da sedicenti “writers”. Il parco del Monumento ai Caduti, più conosciuto come “parzo Zen”, ha un lascito antico, di quando lì c'era parcheggiata una vecchia locomotiva a vapore: il ponticello in mattoni rossi, ad arco, che viene regolarmente imbrattato da scarabocchi di ogni tipo. Così il Comune in due anni, ovvero da quando il parchetto è stato riqualificato, ha dovuto far intervenire gli operai della manutenzione per quasi venti volte. Uscite da 200-300 euro l'una per ridipingere i muri interni e le ante metalliche del ponticello. Fatti i conti della serva, stiamo parlando di 4-6mila euro circa. Buttati via a causa di chi del bene pubblico se ne fa un baffo. Non ci sono telecamere o vigili che tengano: i vandali agiscono da sempre indisturbati nella nostra città. Non si sa come, ma la città è veramente sotto assedio di chi usa i muri di Lecco per scrivere frasi stucchevoli, al meglio da “baci Perugina”, al peggio stile “copiato da internet”. O per scrivere insulti. O, peggio, semplicemente per scarabocchiare ovunque i propri loghi, le proprie firme da writers in un codice che solo loro possono capire. E ogni volta che gli si “pulisce la lavagna”, ovvero il Comune va a riverniciare, loro ringraziano e ricominciano daccapo. È una battaglia con i vandali come vincitori e come vinti i cittadini che pagano le tasse. Chissà se sarebbero così contenti di veder pitturati i muri di casa propria con quei ghirigori. Impossibile chiederglielo: anche se sono tantissimi, nessuno riesce mai a prenderli in castagna. Altre zone della città hanno lo stesso problema, anche se il caso più eclatante è quello del parchetto Zen: in piazza V Alpini a Germanedo, in via Pascoli, sulle panchine di tutti i parchi, in vicolo Airoldi, traversa di via Bovara, e in decine di altri posti che si prestano, magari perché un po' isolati, alle scorrerie dei writers. Difficile definirli delinquenti, intendiamoci. Sono per lo più giovani annoiati oppure in cerca di uno sfogo alla propria creatività. Ontologicamente ciò non è male, ma forse bisognerebbe far capire loro che pagare decine di migliaia di euro all'anno per farli “sfogare” sui muri, non è la cosa migliore. Ci saranno pure altri modi di farli esprimere. Anche loro potrebbero dare una mano nel farsi comprendere. Basta che, prima, non facciano ridipingere tutta la città.

Homepage / Lecco città

Sabato 21 Maggio 2011

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