Lecco: in piazza Affari le ruspe
zittiscono anche i processi

I lavori in piazza Affari stanno riprendendo ma ruspe e martelli pneumatici rendono la vita difficile ai giudici, pm, avvocati e tutti coloro che frequentano gli uffici del tribunale: difficile conciliare le esigenze dei giudici e dei muratori.

g.morassi

LECCO - I lavori in piazza Affari stanno riprendendo ma ruspe e martelli pneumatici rendono la vita difficile ai giudici, pm, avvocati e tutti coloro che frequentano gli uffici del tribunale. In altre parole, è difficile conciliare le esigenze di giustizia con quelle dei muratori. Che fare, dunque? E' previsto un incontro tra il presidente del tribunale Renato Bricchetti, il presidente della sezione penale Ambrogio Ceron, i colleghi da una parte e dall'altra gli amministratori comunali, in testa il sindaco Virginio Brivio e l'assessore ai lavori pubblici avvocato Francesca Rota, con il dirigente del cantiere architetto Giorgio Enrico Vertemati e il collega dell'esecuzione dei lavoro delle maestranze dell'impresa “Nessi & Malocchi” di Como. Parteciperanno anche il presidente dell'Ordine degli avvocati Elena Barra nel tentativo di conciliare le reciproche esigenze e assicurare un normale andamento delle udienze, così spesso condizionate dal fragore dei macchinari di cantiere, spesso nel dibattimento tra le parti. I lavori della ristrutturazione e ampliamento del tribunale in questa fase sono finalizzati alla posa nel sottosuolo di piazza Affari di pali del diametro di 85 centimetri e lunghezza di quattordici metri. Per l'isolamento e la predisposizione dell'autosilo interrato di un piano e altri ambienti, tali lavori sono programmati per i prossimi due mesi e mezzo. In pratica da concludere al massimo a inizio settembre. Ma da agosto “armi e bagagli” gli uffici del Tribunale e della Procura, giudici di pace, saranno via via trasferiti nell'immobile affittato dal Comune in corso Promessi Sposi. Il blocco delle ruspe e martelli pneumatici sino a dopo le ferie, per guardare l'altra faccia del problema, presenta perciò un costo impressionante per i ritardi imposti all'impresa. Cosa fare nel frattempo? Si propongono ad esempio udienze in altre parti dell'attuale “palazzaccio”, dove si avvertono le sofferenze degli scavi, in graduazione certamente attenuata. Inoltre i turni di lavoro del cantiere, con impiego delle macchine operatrici, potrebbero essere intensificati nelle ore pomerdiane e alleggeriti in quelle della mattinata, tra udienze civili negli uffici del piano rialzato e le due aule penali dei pubblici dibattimenti. Ma già a metà luglio inoltre tali udienze potranno essere drasticamente ridotte. Si può intanto utllizzare in modo più intenso l'auletta del gip e gup Gianmarco De Vincenzi.

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Martedì 24 Maggio 2011

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