Editoriali / Lecco città
Giovedì 26 Dicembre 2013
Lecco, luci di Natale
accese alla Leuci
I dipendenti non hanno mollato: hanno presidiato l’azienda anche nei giorni di festa e continuano a farlo
Intorno a un tavolo c’è sempre qualcuno che veglia. Si illumina la speranza di un futuro anche se la situazione è drammatica: «Non possiamo andarcene, nemmeno in questi giorni, se lo facciamo è finita»
Questi uomini e queste donne non stanno cercando di salvare solo il loro posto di lavoro, stanno difendendo l’ultimo baluardo del passato glorioso di Lecco. Di quella città che era un simbolo di industrializzazione e di eccellenza. Questi uomini e queste donne sono i lavoratori della Leuci, in assemblea permanente da settimane e che non si muovono dalla prima linea. A turno si danno il cambio, perché: «Non possiamo andarcene, nemmeno in questi giorni, se lo facciamo è finita».
E’ la vigilia di Natale. Dietro la portineria si entra in quelli che una volta erano uffici e ora sono diventati zona di occupazione. All’interno ci sono quattro uomini che giocano a carte, qualche letto, avanzi di panettone, dei giornali e una televisione. E’ l’ultimo avamposto di difesa. Al muro ci sono gli articoli che testimoniano la loro battaglia degli ultimi mesi, ma ci sono anche le foto delle grandi manifestazioni. Quelle degli Anni 70, 80 e anche 90. Un passato non lontano anagraficamente, ma lontanissimo per spirito e partecipazione. «Le istituzioni ci sostengono – raccontano – stanno cercando di darci una mano, l’assessore Volontè si sta spendendo molto, per la cittadinanza invece siamo invisibili, nonostante siamo qui in centro città».
Il 24, 25 e 26 dicembre c’è stato sempre qualcuno a vegliare il fronte. «Rimangono qui quelli che non sono sposati o non hanno figli, ci sembra giusto che almeno chi ha famiglia sia a casa per le feste».
La situazione è drammatica. 85 persone tra una settimana saranno in mobilità. Uomini e donne che hanno trascorso 20 o 30 anni in questi stabilimenti ora rischiano di trovarsi in un limbo dove non c’è lavoro e non c’è pensione. Nonostante il problema, i lavoratori della Leuci non sono tipi da piagnistei. Qui si fanno proposte concrete per avere un futuro e per dare una chance alla città. Vogliono che parte dell’area Leuci venga convertita nella “Cittadella della luce e dell’energia”.
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