Cronaca / Circondario
Martedì 19 Dicembre 2017
In casa una serra per la droga
Olginatese finisce ai domiciliari
Il “laboratorio” per coltivare la canapa indiana in taverna
«Mi serve per combattere l’inappetenza dovuta ai farmaci salvavita»
Nella taverna-laboratorio al piano terreno della casa dei genitori, con i quali vive, i carabinieri della stazione di Calolziocorte hanno trovato una serra per la coltivazione della canapa indiana. Una serra in cartongesso, una struttura permanente dunque, che i militari non hanno potuto smantellare ma che si sono limitati a “sigillare” dopo averla svuotata del suo contenuto.
È comparso ieri in Tribunale a Lecco, davanti al giudice Salvatore Catalano, Massimo Carsaniga, 45 anni di Olginate, arrestato sabato pomeriggio dai militari dell’Arma al termine di una breve indagine antidroga per la quale era stata autorizzata una perquisizione domiciliare. Accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti, l’uomo si è difeso in aula con poche parole, spiegando al giudice che la marijuana gli serve per scopi terapeutici.
Il pubblico ministero d’udienza Pietro Bassi ha chiesto la convalida del fermo e la custodia di Carsaniga in carcere, l’avvocato Magnani si è battuta perché al suo assistito non venissero applicate misure restrittive, ma in subordine ha dichiarato la disponibilità dei genitori a garantire ospitalità al figlio nel caso di arresti domiciliari. Che è poi stata la scelta del giudice. Si torna in aula l’8 gennaio.
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