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Giovedì 24 Gennaio 2013
Cosio, espropri per la 38
A chi spettano i rimborsi?
È ancora muro contro muro tra i proprietari dei terreni espropriati a Cosio per la nuova statale 38 e il Comune, perché si è scoperto che ci sono 250 lotti sottoposti ad enfiteusi, o a quelli che vengono generalmente identificati come contratti di livello. Accordi siglati molti decenni fa, la cui origine si perde nei tempi
«Erano terreni del fondovalle che andavano bonificati prima di poter essere coltivati, perché si trovavano in zona paludose - spiega Giovanni Ruffoni, uno dei proprietari interessati e membro del comitato statale 38, che alcuni fa si battè per chiedere modifiche al progetto della nuova superstrada - i nostri avi li bonificarono e per molti anni questi terreni vennero considerati a pieno titolo di proprietà dei concessionari, tant'è che rientrarono negli assi ereditari. Adesso viene fuori che questi appezzamenti, su cui abbiamo speso molto, non sono più nostri e il Comune pretende di incassare l'indennità di esproprio al nostro posto».
L'amministrazione comunale teme che, non regolarizzando questa situazione, possa essere accusata di danno erariale, ma visto che siamo in periodo pre elettorale, la vicenda è stata congelata e rimpallata a chi, dopo il voto, riprenderà in mano le redini del paese.
«Il Comune ci chiede di riscattare i terreni, ma a una cifra che a noi sembra del tutto esorbitante - continua ancora Ruffoni - dovremmo pagare 8 euro al metro quando, invece gli indennizzi dell'Anas si assestano sui 7.50 euro. Capisce che in questo modo i proprietari avrebbero una perdita di 50 centesimi, su terreni che fino a ieri hanno sempre considerato loro». I cittadini di Cosio interessati sarebbero circa un centinaio, ma la questione potrebbe riguardare anche altri Comuni su cui insiste il percorso della nuova arteria stradale.
«Mi risulta che in certi paesi, anche della Valtellina, il Comune abbia eliminato d'ufficio i livelli - insiste ancora Ruffoni - non so se anche nel nostro caso si possa procedere in questo modo, ma per quanto ci riguarda potremmo anche essere disposti a riscattare i nostri lotti, ma a cifre molto più basse, al massimo un euro al metro quadro, visto che la rendita è davvero irrisoria». Il comitato ha intenzione di convocare un'assemblea, invitando tutti i proprietari coinvolti, ma la questione potrebbe rimanere in stand by, almeno fino alle prossime elezioni.
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