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Giovedì 17 Gennaio 2013
Casa costruita in area cimiteriale
Esposto contro la Cioccarelli
In un esposto presentato in Procura, e inviato anche alla Prefettura e alla Regione, un gruppo di cittadini, riuniti sotto il nome di una fantomatica "Associazione defunti Aprica" denuncia di presupposte irregolarità il sindaco di Aprica, nonché presidente del Bim, insieme al marito Corrado Negri, per aver costruito la loro abitazione in aree cimiteriali, sottoposte cioè a vincolo di inedificabilità assoluta
Sondrio - Non è ancora neanche stata sancita, che sulla strada della candidatura al Pirellone, ed eventuale campagna elettorale, di Carla Cioccarelli si addensano le prime nubi.
In un esposto presentato in Procura, e inviato anche alla Prefettura e alla Regione, un gruppo di cittadini, riuniti sotto il nome di una fantomatica "Associazione defunti Aprica" (scelta decisamente non casuale visto il tema del contendere), denuncia di presupposte irregolarità il sindaco di Aprica, nonché presidente del Bim, insieme al marito Corrado Negri, per aver costruito la loro abitazione in aree cimiteriali, sottoposte cioè a vincolo di inedificabilità assoluta.
L'esposto parte dal presupposto dell'esistenza di «sussistenti ipotesi di reato commessi da organi comunali, al fine di eludere il vincolo di inedificabilità assoluta per rispetto cimiteriale».
Un'ipotesi di illegittimità che non è novità assoluta. Sono gli stessi estensori dell'esposto a ricordare come i dubbi siano già stati esposti più volte agli organi comunali competenti, senza però che dalle segnalazioni sortisse nulla. Anzi, scrive chi denuncia: «Risulta inspiegabile l'insistente rifiuto di verifiche ufficiali in loco».
Tutta la vicenda ruota intorno alle distanze che, per legge, devono essere garantite tra i cimiteri ed eventuali altre costruzioni.
Secondo l'esposto presentato in Procura l'abitazione di Cioccarelli - cosa comprovata da una serie di ortografie aree a disposizione della Regione e della Comunità montana di Tirano - risulterebbe a soli 38 metri di distanza dal perimetro cimiteriale, quando per legge i metri devono essere 50.
«Una consistente porzione dell'immobile in questione - si legge nella denuncia - si trova all'interno della fascia di rispetto cimiteriale. Tale ineludibile evidenza più e più volte posta all'attenzione degli organi comunali competenti, viene però negata dall'amministrazione comunale stessa che basa le sue considerazioni non già sullo stato di fatto - prosegue - bensì in funzione del Prg vigente e sulla base delle mappe catastali che non contemplano una consistente porzione cimiteriale».
Il punto sta qui: il Comune ha rilasciato la concessione edilizia basandosi su carte che risulterebbero incongruenti con lo stato di fatto.
«Che l'area cimiteriale e i suoi confini siano ben più ampi di quanto indicato nella cartografia comunale è cosa nota ed ineludibile a tutti» si legge nell'esposto. Chi denuncia il fatto va anche oltre: secondo la tesi sostenuta nell'esposto, infatti, l'amministrazione che manterrebbe ed utilizzerebbe scientemente «per eludere i vincoli e precostituirsi giustificazioni al rilascio di concessioni edilizie, in tutto o in parte illegittime».
A sostegno del fatto che la giunta sarebbe ben a conoscenza delle incongruità, i sottoscrittori dell'esposto ricordano che nella parte di cimitero che ufficialmente non esiste c'è la cappella di famiglia dell'assessore ai Lavori pubblici Paolo Corvi e del responsabile del servizio Urbanistica Giuseppe Corvi, essendo i due cugini.
Una vicenda che si trascina da tempo, la concessione edilizia risale al novembre del 2009, sulla quale il sindaco Cioccarelli preferisce non rispondere.
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