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Martedì 14 Febbraio 2012
Calolziocorte: all'Aida
trattative sul trasferimento
Al via i colloqui individuali tra manager e lavoratori alla Aida di Calolziocorte: non tutti accetteranno il trasferimento nel bresciano, soprattutto le donne - mogli e madri -, potrebbero decidere di lasciare il posto a favore della famiglia.
I vertici dell'azienda di Calolziocorte, specializzata nella realizzazione di presse industriali, la scorsa settimana hanno annunciato ai sessanta dipendenti di corso Europa il trasferimento dell'attività in provincia di Brescia, a 120 chilometri da Calolzio. L'azienda ha deciso di non aprire alcuna procedura di cassa integrazione e di trasferire l'intera forza lavoro - sono tutti lavoratori indiretti che si occupano di funzioni amministrative e commerciali - nel Bresciano mettendo a disposizione due autobus e favorendo l'applicazione di contratti flessibili. Il viaggio di andata e ritorno è di circa quattro ore al giorno.
L'azienda, riconoscendo le difficoltà che questa soluzione creerà, ha dichiarato di essere disponibile a trovare una soluzione su misura per ogni dipendente, e per alcuni potrebbe aprirsi la possibilità del telelavoro, per altri il di part-time verticale. Il problema più rilevante è conciliare lavoro e famiglia, dal momento che metà della forza lavoro è femminile e la stragrande maggioranza di loro ha una famiglia di cui occuparsi, e sono molte le madri con figli piccoli. Ciascun lavoratore è stato invitato a discutere con il manager di settore la propria situazione e nel frattempo alcune lavoratrici hanno chiesto incontri di gruppo al proprio sindacalista di riferimento, a Marco Parrella della Fim Cisl e a Domenico Alvaro della Fiom Cgil.
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