Editoriali / Lecco città
Lunedì 24 Marzo 2014
Lecco, centro congressi?
«No, qui l’Ecomuseo»
Legambiente “corregge” così il Piano di governo del territorio con un’osservazione sull’area della Icam. «Ripartiamo da Pescarenico in vista di Expo. Un parco fluviale»
No al Centro congressi, mettimoci l’Ecomuseo.
La proposta è di Legambiente che interviene a suggerire le sue correzioni al Pgt, il piano di governo del territorio, cioè lo strumento urbanistico destinato a trasformare e a guidare i cambiamenti della città futura.
Il bisturi dell’associazione ambientalista interviene sul tessuto delicatissimo del quartiere più storico e letterario della città: Pescarenico, «il luogo e il simbolo dell’identità e tradizione» deve essere il punto di partenza della rinascita culturale di Lecco manzoniana, sostiene Pierfranco Mastalli, presidente Legambiente. In che modo? «Attraverso la riappropriazione di uno spazio strategico tra lago, Adda e Resegone. Basta avere il coraggio una volta tanto di togliere qualche volume per offrire ai cittadini (e ai turisti) un parco fluviale». Il coraggio cioè di utilizzare al meglio, ripensando al loro uso, le aree della Icam, di Linee Lecco, e dei Vigili del Fuoco, la cui caserma Legambiente raccomanda di non insediare al Bione.
Ecco perché, secondo l’associazione, l’Ecomuseo deve trovare «una collocazione nell’area Icam al posto del Centro Congressi, necessario ma qui controindicato per la vicinanza con un centro storico e piazza Era, vera memoria iconografica manzoniana». La prima osservazione insomma esorta il Comune a prendere in considerazione l’ecomuseo vivo del lago e della pesca sul Lario e nell’Adda. Pescarenico, con le sue tradizioni di pesca, è il suo luogo naturale.
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