Editoriali / Sondrio e cintura
Mercoledì 31 Luglio 2019
Festival LeAltreNote: concerto a Sondrio
Questa sera appuntamento in Garberia con “Sebben che siamo donne”
Quarantadue concerti che toccano una trentina di località valtellinesi e non solo, varcando i confini italiani. Sono le “coordinate” del Festival Valtellina “LeAltreNote” che spegne quest’anno dieci candeline e che si è aperto ieri sera a Sernio.
Un’edizione, che era stata presentata nei giorni scorsi a Sondrio nella sede della Comunità montana di Sondrio da Stefano e Francesco Parrino, rispettivamente presidente dell’associazione e direttore artistico, che ha scelto di indagare il tema “dell’eterno femminino” e di «riflettere - la sottolineatura di Francesco Parrino - sull’importanza del ruolo svolto dalla donna nell’espressione dell’arte musicale e della cultura in generale».
Questa sera appuntamento alle 21 alla Garberia di Sondrio, in piazza Teresina Tua Quadrio, con “Sebben che siamo donne” (in caso di maltempo il concerto si terrà all’Auditorium Torelli, via Don Lucchinetti 3, sempre a Sondrio e sempre alle 21).
Protagonista l’Accademia della Libellula diretta da Cinzia Pennesi, con l’attrice cantante Maria Letizia Gorga. L’Accademia della Libellula è un’orchestra interamente femminile con all’attivo numerosi concerti in Italia e all’estero; tra le peculiarità della formazione, che ha ottenuto importanti riconoscimenti e premiazioni, si annoverano l’impegno e la dedizione nel riscoprire musiche di compositrici donne, spesso poco conosciute, per inserirle con successo all’interno del suo ampio repertorio. La prima parte del concerto vede l’Orchestra impegnata nel melologo per voce e orchestra d’archi, articolato in quattro Approdi con Prologo ed Epilogo, “Mediterranea, onde sonore”, viaggio armonico composto da quattro autrici contemporanee (Carla Rebora, Roberta Vacca, Carla Magnan, Cinzia Pennesi) con testi di Maria Letizia Gorga per raccontare l’anima di un femminile che attraverso il Mediterraneo ha saputo abbattere i confini della diffidenza tra le culture. Una rilettura dei miti che si dispiega in un viaggio cadenzato in Approdi per quattro linee melodiche, ognuna delle quali scritta da una compositrice. L’opera si pone come metafora pregnante di un tentativo di armonizzazione tra i differenti idiomi dei Paesi del Mediterraneo in uno spazio aperto al pluralismo delle espressioni e delle culture che si incontrano quotidianamente. All’intenso melologo segue l’Andantino all’Antica per flauto e orchestra d’archi di Gino Marinuzzi (1882-1945) mentre nel finale ci si immerge in una selezione di celebri pagine di musica per film. I concerti si offrono come un originale palinsesto che combina l’emozione di temi eterni alla ricerca musicale contemporanea in una sintesi dinamica di riflessione e nuova creatività, con al centro un presente in dialogo significante con la profondità antichissima del mito.
L’ingresso al concerto è libero.
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