Economia / Merate e Casatese
Domenica 23 Maggio 2021
L’ospedale di Emergency
con un “cuore” lecchese
La storia L’azienda Milani di Osnago ha collaborato alla realizzazione di un centro pediatrico in Uganda. «Lo ha studiato Renzo Piano e per noi è stato bellissimo poter mettere a disposizione le nostre competenze». Una struttura «scandalosamente bella», per usare le parole del grande architetto
C’è anche una firma lecchese nella realizzazione del nuovo Centro di chirurgia pediatrica di Emergency in Uganda. A Entebbe, sulle rive del Lago Vittoria, hanno lavorato infatti anche le maestranze della Milani Spa, azienda di Osnago che produce impianti elettrici e che ha contribuito alla concretizzazione di numerosi interventi di prestigio e importanza. Giusto per citarne alcuni: Unicredit Tower, Starbuks Milano, il quartier generale di Bnl a Roma, il Vodafone Village di Milano, sette padiglioni di Expo 2015 e uno dell’ospedale San Raffaele.
Voluto da Gino Strada
L’ultimo progetto però, quello condotto nel Paese centroafricano, ha un sapore molto particolare.
Si tratta infatti di un ospedale fortemente voluto da Emergency («Il modo migliore per aiutare l’Africa – ha spiegato Gino Strada, chirurgo e fondatore – è fare lì quelle stesse cose che vorremmo avere anche in Italia») e progettato dall’architetto Renzo Piano. Due nomi che, già di per sé, testimoniano la qualità dell’operazione.
«Non è stata una commessa normale – ammette subito Beatrice Milani, presidente dell’azienda brianzola -. Sia il percorso che il progetto sono stati particolari, molto più entusiasmanti degli altri perché dietro ai fili elettrici che ci contraddistinguono c’era un fine umanitario: costruire un ospedale di eccellenza nel cuore dell’Africa per curare gratuitamente i bambini di tutta la regione».
Cos’altro potrebbe dare maggiori stimoli e soddisfazione? Così, quando Milani è stata contattata da Emergency, che cercava partner italiani per realizzare il progetto, l’adesione è stata immediata.
«E’ stato davvero bellissimo poter mettere a disposizione le nostre competenze in un contesto di questo tipo, che pure ci ha imposto modalità organizzative e operative differenti dal solito».
La logistica, infatti, ha obbligato a un’accuratissima analisi progettuale preventiva, stante la distanza dal quartier generale. «Gli ospedali sono tra gli edifici più complessi da costruire, ma abbiamo capito subito che lavorare con Emergency ci avrebbe anche permesso di arricchire le nostre competenze, visto quanto sono strutturati per effettuare questi interventi in ogni angolo del pianeta. Difatti hanno mostrato subito la loro assoluta preparazione logistica, che nulla lascia all’improvvisazione. Anche noi, lontani dalla nostra “zona di comfort” (quindi anche da sede e fornitori) abbiamo lavorato d’anticipo, sviluppando interamente la parte progettuale prima della partenza».
Due anni di lavoro
Il lavoro è durato quasi due anni (da fine 2018), durante i quali è stata creata una struttura altamente tecnologica e «scandalosamente bella» (citando Strada e Piano, che Beatrice Milani ha avuto modo di conoscere personalmente), sostenibile architettonicamente e sotto l’aspetto dei materiali, ma anche ambientalmente grazie – tra l’altro – ai 2.500 pannelli fotovoltaici montati dagli addetti dell’azienda lecchese e che garantiscono la quasi autosufficienza riguardo l’alimentazione degli impianti.
L’inaugurazione si sarebbe dovuta tenere ad aprile 2020, ma è stata rinviata al prossimo giugno. Nel frattempo, però, da qualche settimana il Centro è divenuto ufficialmente operativo, con i primi piccoli pazienti presi in cura dal personale sanitario.
«Lavorare con Emergency è stata un’esperienza eccezionale – ha concluso la presidentessa -. Speriamo di poterlo fare di nuovo in futuro».
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