Economia / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 05 Marzo 2014
«Dalla cura dei boschi
lavoro per 300 persone»
In Valtellina si lavora già il 12% del legname di Italia, ma il settore può ancora crescere
Trecento posti dalla filiera bosco-legno e un sistema duale scuola-lavoro per la formazione.
Dai vertici della Camera di commercio è arrivata una proposta che, secondo il presidente Emanuele Bertolini, potrà garantire risultati importanti.
Il tema è quello della filiera bosco-legno. «Deve diventare “il progetto” per unire la tutela del territorio alla creazione di posti di lavoro - ha sottolineato -. Il comparto delle segherie è molto importante per la provincia: in Valtellina e Valchiavenna si lavora il 12% del legname d’Italia. Ma da marzo non c’è più materia prima perché la Svizzera adesso la vende in Austria».
«In Alto Adige si coltiva il 90% del bosco, per produrre legname da trasformare in cippato - ha precisato -. Da noi, invece, si concentra l’attenzione su prodotti a basso valore aggiunto». Bertolini ha rilevato che le segherie sono pronte a investire sette milioni di euro per realizzare un polo di produzione di pannelli, purché il territorio consenta di coltivare il bosco.
«Ci sono delle opportunità sia per i diretti interessati, sia per la manutenzione e la valorizzazione del territorio - ha puntualizzato -. In termini occupazionali, per coltivare il bosco nel rispetto dell’ambiente, ci sarebbe lavoro per trent’anni e trecento persone. Poi ci sono le imprese per la produzione e l’ipotesi di polo tecnologico attivo nello sviluppo di questi prodotti. Un circolo virtuoso molto interessante». Tra gli altri aspetti rilevanti, Bertolini ha sottolineato la possibilità di riconvertire la professionalità degli edili espulsi dal mercato del lavoro - in sei anni sono stati ben 1.500 - per offrire delle opportunità in questo ambito legato alla filiera bosco-legno.
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