Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 16 Settembre 2013
«Vendita ex cinema Italia
Adesso è un film horror»
Ho assistito, in solitudine, il 10 settembre all’ennesimo capitolo della vicenda relativa alla (tentata)vendita del fabbricato di proprietà della fondazione Camagni denominato “ex cinema Italia” in piazza Marinoni. In solitudine poiché, eccezion fatta per la presenza della stampa e di altri due cittadini (per parte dell’incontro), mi sono ritrovato unico spettatore dell’assemblea dei delegati convocata alle 18 nella sala consiliare del Comune di Tirano e protrattasi per circa tre ore. La totale assenza di pubblico penso e spero sia dovuta all’eguale assenza di informazione circa la data e modalità dell’evento, tanto è che personalmente (pur ricoprendo il ruolo di consigliere - seppur di minoranza - del Comune) sono venuto a conoscenza della riunione (e dell’apertura al pubblico) nel primo pomeriggio del giorno fissato per l’incontro. Strano, visto che l’argomento ha riempito, purtroppo, molte pagine di giornale e trova notevole riscontro sui giornali on line. Proprio la lettura di tali interventi mi ha indotto ad alcune riflessioni poiché mi pare, anzi ne sono certo, che sulla questione si sia creata, a volte di proposito, notevole confusione. Preciso e premetto che ho da sempre ritenuto l’attuale compagine di maggioranza che amministra il Comune di Tirano (ormai da dieci anni) l’attore più importante della vicenda.
Tale convincimento deriva da un attento esame di tutti i documenti relativi alla questione. Troppo comodo, oggi, “scaricare” ogni responsabilità sul Comitato di Gestione ora insediato che ha ereditato una situazione a dir poco kafkiana. In linea con tale convinzione nel corso dell’ultimo Consiglio comunale -il secondo al quale ho preso parte come consigliere di minoranza a seguito della mia nomina - avevo definito la vicenda degna di un film di Totò. Per tale motivo, pur riscontrando in sostanza la piena adesione del consiglio, sono stato anche ripreso dal presidente della seduta (il sindaco). Confesso: mi sono sbagliato. Inesorabilmente, anche gli eventi succedutisi in prosieguo mi hanno dato torto.
Neppure di commedia si trattava ma, sempre con metafora cinematografica, si è più vicini ad una trama di un film dell’orrore. Vengono sollevati ora, alla fine dell’anno 2013 e al crepuscolo di ben due mandati della presente amministrazione, dubbi ed analisi che sin dall’anno 2008, ossia a ridosso della pubblicazione del bando di vendita, erano stati già avanzati e poi continuamente reiterati per ben 5 anni. Vengono analizzate ora problematiche che sin dal 2008 alcuni - evidentemente a torto - davano già per risolte (contratti di affitto, permessi ecc. ecc.).
Vengono eccepiti cavilli contrattuali e problematiche procedurali che sono conseguenza diretta dei contenuti dei documenti predisposti durante l’iter di “tentata” vendita. Criticità facilmente rilevabili sin dall’anno 2008, tanto che sin da allora si erano sollevate voci in tal senso che già evidenziavano le incongruenze che avrebbero portato (come poi puntualmente accaduto dopo 5 anni) ai problemi odierni.
Solo ora la maggioranza (o quantomeno i componenti più rappresentativi della stessa) si accorge dei gravi ritardi (e delle gravi conseguenze) provocati da scelte e decisioni prese anche con l’ausilio degli stessi soggetti che oggi le contestano ma, d’altro canto, «.. se tutto deve rimanere com’è, è necessario che tutto cambi…». In questa sede sarebbe noioso riassumere la grottesca vicenda cosa che, invece, ho tentato di fare durante tutte e due i Consigli comunali a cui ho preso parte, cercando valide risposte, ma ottenendo dall’attuale maggioranza argomentazioni inconsistenti se oggettivamente riscontrate con la documentazione relativa alla vicenda. Sul punto resto sempre a disposizione per un confronto. Rammento che proprio la c.d. maggioranza che da dieci anni governa il Comune di Tirano nelle linee programmatiche del quinquennio 2009 – 2014 (all’indomani del suo secondo insediamento correva l’A.D. 2009) scriveva a noi cittadini: « … in piazza Marinoni troverà attuazione il piano integrato relativo al fabbricato ex cinema Italia e aree circostanti. Si tratta di un intervento importante e complesso, di sicuro interesse per la città, sia perché prevede la realizzazione di una struttura alberghiera e di altri servizi, sia perché nel piano di accordo con il Comune sarà previsto l’utilizzo pubblico di una multisala destinata a incontri e manifestazione culturali, promozionali e ricreative …». Non spetta a chi scrive trovare e/o suggerire una soluzione. Ciò che non capisco è il solito leitmotiv «… tutti responsabili nessuno responsabile ….». Mi ero ripromesso, all’indomani dell’accettazione della richiesta di sostituire un consigliere dimessosi dall’incarico, di impiegare il tempo a mia disposizione per fare capire ai cittadini quello che l’amministrazione, maggioranza e minoranza, avesse fatto in questi 4 anni: il film proiettato “postumo” all’ex Cinema Italia mi fa apparire tale compito sempre più donchisciottesco.
Marco Tomasi
consigliere comunale di minoranza
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