Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 14 Ottobre 2013
Tra passato e futuro
Raduno delle famiglie Nana
Quest’anno è toccato a Lanzada organizzare il tutto, perfettamente riuscito, considerato che erano una sessantina i Nana riunitisi in chiesa, a Lanzada, per la Messa delle 10.45
Il raduno dei Nana della Valmalenco e della Valcamonica ha varcato la soglia del settimo anno.
È di sabato scorso, infatti, l’ennesima occasione di scambio fra le famiglie Nana di Lanzada e quelle dei loro discendenti emigrati, intorno alla metà del 1700, nella vicina Valcamonica che avevano raggiunto in veste di “magnàn”, gli stagnini ambulanti.
E da un discendente dei Nana malenchi, particolarmente attento agli aspetti storici, qual è don Alessandro Nana, parroco di Corteno Golgi, è partita l’iniziativa di riannodare le fila di una parentela ancestrale attraverso questo raduno annuale da tenersi, ad anni alterni, in Valcamonica e in Valmalenco. Un appuntamento, quindi, per riannodare i fili di una storia lontana nel tempo ma che sa essere ancora attuale.
Quest’anno è toccato a Lanzada organizzare il tutto, perfettamente riuscito, considerato che erano una sessantina i Nana riunitisi in chiesa, a Lanzada, per la Messa delle 10.45. Celebrata da don Alessandro e, al termine della quale, la comunità camuna ha voluto far dono a quella malenca di un quadro in legno raffigurante “La fuga in Egitto”. A recarsi all’altare per ritirarlo è stato Angelo Nana, 92 anni, di Lanzada, che è stato “magnàn” di professione.
Dopodiché il gruppo si è portato in visita alla centrale Enel di Lanzada, per la guida del vicesindaco di posto, Serafino Bardea, appena prima di pranzare al Biancospino.
Nell’occasione, la comunità malenca ha contraccambiato il dono ricevuto dai camuni, regalando al vicesindaco di Edolo, Silvana Nana, un “lavècc” in pietra ollare.
Durante il pranzo sono stati anche contattati telefonicamente Orlando Nana, di Roma, comandante della nave Stromboli durante la guerra nel Golfo, e don Luigi Nana, economo del centro salesiano di Castel dei Britti, nel bolognese.
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