«Meglio sentirsi male in vetta
Sarebbe stato soccorso meglio»
La vedova dell’alpinista di Annone dei Gamma decisa ad andare a fondo: «Incarico a un legale»
«Dalla guardia medica il consiglio di recarsi all’ospedale, allora un problema c’era»
«Se mio marito si fosse sentito male in vetta al Resegone, sarebbe stato soccorso meglio».
Milena Negri, la moglie di Luca Borghetti – 52 anni, colto da malore domenica a Introbio – conferma la decisione di «intraprendere le vie legali per andare a fondo della vicenda: ci siamo già rivolti a un avvocato», informa.
Obiettivo della famiglia dell’annonese: «Avere giustizia se, come riteniamo, verrà accertato che i protocolli di soccorso non sono stati adeguatamente applicati».
«Fino alle ulteriori verifiche del nostro legale – prosegue la moglie di Borghetti – osservo solo una cosa: come si può sostenere che un uomo in evidente stato di sofferenza, rivoltosi alla guardia medica, non voleva farsi curare?».
Luca Borghetti era stato alpinista di fama, come il fratello Annibale (lascia, inoltre, i fratelli Carlo, Giuseppe e Marco); tra il 1980 e l’85 aveva compiuto imprese importanti, nelle Dolomiti del Brenta e in Val Masino; aveva aperto vie nuove in Grigna: la via Mason e quella dedicata a don Paolo Barzaghi. Il funerale è fissato per martedì, alle 15.30, in chiesa parrocchiale ad Annone.
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