Mandello: alla Carcano
parte la riorganizzazione
Nell’impresa è entrato un nuovo manager che si è messo al lavoro per recuperare efficienza
La proprietà ha più volte ribadito ai sindacati che il piano non inciderà sui livelli occupazionali
Tira aria di cambiamenti alla Antonio Carcano di Mandello del Lario. Settimana scorsa i sindacati hanno incontrato i vertici aziendali per entrare nel merito del piano di rilancio della società.
Nella storica azienda di Mandello da quasi un mese ha fatto la sua comparsa un nuovo manager, Ambrogio Merlo, titolare della Innext, dirigente di grande esperienza che in passato ha lavorato anche alla Vibram, quotata azienda che è leader nel mondo nella produzione di suole per scarpe, e alla Candy, dove attraverso un piano lacrime e sangue ha riposizionato la società sul mercato.
La proprietà ha spiegato che i conti della società continuano a essere buoni, superando abbondantemente i 170 milioni di fatturato, ma i margini sono in fase calante, soprattutto per colpa delle diseconomie che si verificano da tempo nello stabilimento di Mandello, mentre in quello di Delebio la situazione è meno preoccupante. «In realtà non abbiamo una situazione chiara di quale sia lo stato di salute dell’attività di Mandello - rivela Vittorio Cantoni della Fim Cisl - perché i dati che ci forniscono sono sempre aggregati, frutto della somma dei risultati di Mandello e Delebio, ma non conosciamo le performance di ciascuno stabilimento. Sappiamo però che il tipo di lavorazione di Mandello è più complicato e quindi meno redditizio di quello di Delebio».
Ecco perché l’azienda ha chiamato un manager esterno, non solo aprendogli una finestra temporale di qualche mese per ristrutturare la società, ma anche facendogli spazio nel consiglio di amministrazione. Da fonte sindacale si apprende infatti che Merlo avrebbe acquisito una piccola quota delle azioni della società e quindi il suo ruolo non è provvisorio, ma stabile e probabilmente gli sarà affidato un ruolo al vertice della società. Nonostante l’azienda abbia più volte ribadito che i livelli occupazionali non saranno toccati, i dipendenti hanno paura che alla fine gli esuberi ci saranno, eccome. Secondo i dipendenti l’azienda in passato ha presentato due piani industriali per recuperare sulla produttività, ma nessuno dei due è mai entrato in funzione. L’ultimo progetto per rimettere in forza l’azienda è stato messo in atto meno di due anni fa, cercando di guadagnare sui margini adottando il ciclo continuo. Ma la crisi ha ridotto i volumi produttivi e si verificavano situazioni paradossali in cui i turni di lavoro venivano organizzati su tre turni, ma non c’era lavoro per saturarne neppure due di turni.
Ora, l’azienda aveva previsto di porre in atto entro l’estate una serie di investimenti per riqualificare gli impianti di Mandello, ma nel corso dell’ultimo incontro la proprietà ha spiegato che, stando così le cose, per il momento gli investimenti resteranno in stand by, almeno per i prossimi due mesi, in attesa che Merlo, insieme alla task force di esperti, analizzi la situazione della Carcano per capire dive è possibile intervenire per migliorare le performance di Carcano, che comunque mantiene risultati positivi e continua a chiudere i bilanci con buoni risultati. Tant’è che l’azienda continua a fare assunzioni sulla sede di Mandello. Ma proprio questo sta preoccupando di dipendenti, che temono un taglio degli organici, per ridurre i costi fossi.
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