Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 11 Novembre 2013
Il saluto a don Francesco
Emozione nella Collegiata
La chiesa gremita ieri per il sacerdote che lascia la comunità - «Tanti sguardi mi hanno aiutato ad affrontare il trasferimento»
Collegiata di San Giovanni Battista delle grandi occasioni, stracolma di fedeli - tanti sono rimasti in piedi nelle cappelle laterali o in fondo alla chiesa, sotto il grande organo - quella di ieri mattina per il saluto a don Francesco Quadrio, il sacerdote di Tirano trasferito dalla Diocesi alla parrocchia di Sondrio.
In chiesa c’erano le famiglie dei bambini e dei ragazzi che il giovane vicario ha seguito in questi quasi sette anni di servizio pastorale nella cittadina del Bitto nella catechesi di preparazioni ai sacramenti. C’erano i giovani, gli scout, i soci dell’Azione Cattolica, gli animatori del Grest, il gruppo Teatro dell’oratorio, i chierichetti, le due confraternite della Madonna Assunta e di San Pietro e centinaia di fedeli che hanno voluto essere presenti in questo momento di separazione, non facile, per stessa ammissione di don Andrea Salandi, l’arciprete di Morbegno, costretto ad interrompere il suo discorso di saluto e di ringraziamento, per l’emozione.
«Abbiamo cominciato insieme il 25 agosto del 2007 e speravamo di arrivare ancora insieme fino all’anniversario del settimo anno, ci siamo quasi riusciti, ma per noi non c’è stata la proverbiale crisi, ma le vie del Signore, si sa, sono infinite - ha scherzato don Andrea, per farsi poi più serio - dal lato umano sono dispiaciuto per questa partenza, anche perché Morbegno per le molteplici possibilità, la sua vivacità, le tante esigenze è una buona palestra per diventare un buon sacerdote e sono convinto che ognuno di noi porterà nel cuore e nel proprio percorso di fede la traccia lasciata dal nostro don Francesco».
I ringraziamenti di don Salandi si sono estesi al fratello e alla sorella del sacerdote, ma soprattutto alla madre Maddalena, «presenza discreta, ma che ha saputo ben integrarsi nella comunità». La messa è stata officiata da don Francesco, che ha commentato il Vangelo, ma con lui sull’altare, oltre all’arciprete, c’erano anche don Andrea Mombelli, vicario a Morbegno da circa un anno, padre Eugenio Toccalli e don Gigi Maloberti.
«Vorrei che oggi più che le nostre parole, restasse la parola di Dio - così ha esordito il prete, ormai ancora per poco, di Morbegno - perché Dio è con noi, si sporca per noi, non è un osservatore sbadato ed indifferente. In quest’ultimo mese e mezzo ho incontrato tanta gente, tanti sguardi che mi hanno aiutato ad affrontare questo trasferimento, per certi versi improvviso, so che per qualcuno posso essere sembrato di ostacolo a quella figura di buon pastore che il sacerdote dovrebbe essere per la sua comunità, ma spero solo che questo mio atteggiamento non li abbia allontanati dal loro cammino di fede». Don Francesco ha concluso ringraziando i due don Andrea, l’arciprete e il vicario. «Del primo ho apprezzato la ricchezza di umanità, che è stata per me una vera scuola di fede e di don Andrea giovane mi sono sentito un po’ il fratello maggiore e mi auguro di essere stato per lui accogliente e di sostegno».
Al termine della funzione il grazie delle famiglie e dell’azione cattolica e nel pomeriggio la grande festa di “addio”, il “Francesco day” in un clima di simpatica allegria. Dopo tutto il sacerdote non andrà lontano e potrà tornare ancora nella Morbegno che adesso sente anche un po’ più sua.
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