Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 06 Gennaio 2014
Due scuole medie
E Morbegno
ora si riorganizza
La decisione del Pirellone impone tempi stretti - Già da settembre, una prima sarà della Damiani - La Provincia soddisfatta: «Una scelta coerente»
La delibera è del 20 dicembre, ma la giunta del Pirellone ha atteso fino al 2 gennaio prima di comunicare ufficialmente l’approvazione del piano di organizzazione della rete scolastica che finalmente ha decretato la scelta dei due istituti comprensivi per Morbegno.
Il dibattito, dunque, si ferma e adesso da parte di tutti, anche di chi lo sdoppiamento non lo voleva, c’è l’impegno a rimboccarsi le maniche e a sedersi intorno ad un tavolo per gestire senza traumi questa delicatissima fase di transizione che, lo ha annunciato ieri l’assessore all’Istruzione della cittadina del Bitto, Oreste Muccio, sarà graduale. «A brevissimo è previsto un incontro all’Ufficio scolastico provinciale per un primo confronto di tutte le parti - informa Muccio - ci saranno i dirigenti scolastici, il comune, la provincia, ma la mia proposta sarà quella di partire con tre sezioni di prima media della Damiani già da settembre, per evitare di dover smembrare le classi seconde e terze, per poi arrivare a regime con la secondaria di primo grado di competenza dell’istituto comprensivo che ha sede nella zona nord nell’arco di tre anni».
L’anno scolastico in corso si concluderà senza stravolgimenti, ma è certo che le due scuole medie dovranno convivere sotto lo stesso tetto, quello della sede di via Ambrosetti ancora per molto tempo. Ipotizzare adesso una futura sede della secondaria di primo grado nella zona nord è prematuro, perché la Damiani è sottodimensionata e non ci sono altri edifici pubblici disponibili. «Del mantenimento della scuola media Vanoni in via Ambrosetti abbiamo sempre parlato nelle riunioni che si sono svolte in Regione - ricorda l’assessore provinciale all’Istruzione Costantino Tornadù - ma è una decisione che dovrà prendere il comune, da parte nostra c’è la disponibilità a dare un contributo nel caso di necessità».
Tornadù si dice soddisfatto della scelta compiuta dalla Regione: «che è coerente con quanto da sempre la provincia sostiene. Morbegno - aggiunge - è una città vivace anche dal punto di vista culturale e sociale ed è giusto che venga data alle famiglie la possibilità scegliere fra due diverse offerte formative. La politica scolastica di questi ultimi anni, tra l’altro prevede istituti fra i 400 e i 900 iscritti, con un unico istituto avremmo avuto una scuola con 1.500 allievi, per di più in una piccola provincia montana».
Il sindaco Alba Rapella che, con la maggioranza del suo gruppo, aveva appoggiato la linea dell’istituto unico si dice dispiaciuta per il no della Regione alla proposta del comune di Morbegno, «ma siamo pronti, come abbiamo sempre detto, a collaborare per valutare la strategie che accompagnerà il percorso di riorganizzazione della media Vanoni».
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